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 2013  maggio 28 Martedì calendario

LIBRO IN GOCCE NUMERO 81

(Massimo Teodori, «Vaticano rapace. Lo scandaloso finanziamento dell’Italia alla Chiesa»)–

(vedi anche biblioteca in scheda 2234659
e database libro in scheda 2235513)


I finanziamenti del Vaticano

Credere

Italiani che credono in Dio senza dubbi: 45,9%; con dubbi: 36,8%; non credono in Dio: 17,3% (dalla ricerca di Franco Garelli «Credenza in Dio per appartenenza religiosa»).

Frasi

Dalla stessa ricerca: «Si può essere buoni cattolici anche senza seguire le indicazioni della Chiesa nel campo morale» (73% del campione); «Oggi in Italia la Chiesa e le organizzazioni religiose hanno troppo potere» (65%); «Non c’è bisogno della Chiesa e dei preti: ognuno può intendersela da solo con Dio»; «La Chiesa predica bene, ma non mette in pratica ciò che afferma» (63,8); «La Chiesa è l’unica autorità morale e spirituale degna di rispetto» (51,9%). Il 64% dichiara di avere fiducia nella Chiesa, con un’accentuazione nel Mezzogiorno, tra le donne e le persone più anziane.

Ornaghi

Il professor Lorenzo Ornaghi, presidente dell’Authorithy sul volontariato e rettore dell’Università cattolica di Milano, prima di accettare l’incarico ministeriale ha chiesto udienza al segretario particolare di Benedetto XVI, padre Georg Gänswein. Voleva conoscere l’opinione del pontefice sul nuovo governo.

Patrimoni

Il Gruppo Religiosi ed Ecclesiastici ha stimato che il patrimonio immobiliare legato alla Santa Sede rappresenti il 20-22% del totale italiano per un valore complessivo di 120 miliardi di euro. La cifra si riferisce a 100 mila immobili della Chiesa che comprendono 8.779 scuole, 4.712 centri sanitari, 50 mila strutture ecclesiastiche di vario tipo tra cui 36 mila parrocchie.

Roma

Secondo alcune stime, un quinto della città di Roma appartiene alla Santa Sede: 90 istituti religiosi, 65 case di cura, centinaia di scuole, 400 istituti di suore, 300 parrocchie, 200 chiese non parrocchiali, 200 case generalizie (con strutture per ospitare i turisti), 50 missioni, 43 collegi, 30 monasteri, 20 case di riposo, 18 istituti di ricovero, 16 conventi, 13 oratori, 10 confraternite, 6 ospizi.

Propaganda Fide

Il centro del patrimonio immobiliare romano della Chiesa è Propaganda Fide, la Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli di diretta emanazione della Curia vaticana, istituita da papa Gregorio XV nel 1622, gestita dal 2001 dal cardinale Crescenzio Sepe. Secondo Franco Bechis, l’istituto religioso possiede a Roma 725 fabbricati con circa 2000 uffici e appartamenti per un valore catastale di 5.666 milioni di euro e un valore commerciale di 9 miliardi di euro.

Giubileo

Nel dicembre del 1996 il Parlamento stanziava 3.500 miliardi di lire più 350 miliardi per la macchina della spesa del Giubileo affidata al sindaco di Roma Francesco Rutelli, al responsabile della Protezione civile Guido Bertolaso e al cardinale Crescenzio Sepe.

Guarentigie

Dopo la liberazione di Roma, il Parlamento italiano approvò nel 1871 la legge delle Guarentigie che prevedeva il versamento al pontefice di una dotazione finanziaria di 3 milioni e 225 mila lire l’anno, offerta rifiutata da Pio IX per non riconoscere il nuovo Stato italiano.

Patti Lateranensi

Al momento della firma dei Patti Lateranensi con lo Stato, la Chiesa presentò al fascismo un pacchetto di richieste in cambio del sostegno al regime. Il Vaticano voleva che gli fossero riconosciuti 60 anni di interessi arretrati a decorrere dal 1871 per un importo complessivo di 3 miliardi 160 milioni 501 mila 112,76 lire. Mussolini si accordò per versare 750 milioni in contanti e un miliardo di lire in consolidato 5% al portatore.

Otto per mille

Nel 2011, il 44% dei contribuenti ha destinato l’otto per mille alle diverse confessioni e allo Stato, il 56% non ha espresso alcuna scelta (dati Cei). In base alla legge 20 maggio 1985 n. 222, l’8 per mille di chi non ha scelto è stato devoluto alla Chiesa.

Prelievo forzato

«Con il prelievo forzato dell’otto per mille sul reddito Irpef di tutti i contribuenti, i due terzi degli italiani sono vittime di un’estorsione fiscale a favore della Chiesa. […] Se fosse rispettata la volontà degli italiani, la Chiesa cattolica non incasserebbe ogni anno 1,2 miliardi di euro come accade oggi, ma solo 400-450 milioni di euro, mentre i residui 750-800 milioni resterebbero nelle casse dello Stato».

Trasformazione

Segnali di una trasformazione antropologica: i neonati non vengono battezzati in massa; il numero dei matrimoni civili si avvicina a quello dei matrimoni religiosi; aumentano i divorzi e le separazioni; i figli nati fuori dai matrimoni hanno raggiunto nel 2011 il 26,6% del totale delle nascite; le coppie di fatto, etero e omosessuali, si diffondono a macchia d’olio; i rapporti sessuali liberi sono entrati a far parte di un diffuso stile di vita degli italiani.

Notizie tratte da: Massimo Teodori, «Vaticano rapace. Lo scandaloso finanziamento dell’Italia alla Chiesa», Marsilio, 13 euro.