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 2013  maggio 26 Domenica calendario

IL PICCOLO GATSBY NON VALE IL PREZZO

no dei più grandi romanzi della storia, Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald (forse il più bello del secolo e non solo americano ma in assoluto: non segue dibattito), è ai primi posti della classifica grazie al gran film di Baz Luhrmann con Leonardo DiCaprio superbo protagonista e grazie all’edizione Newton Compton che costa solo 99 centesimi. Un affare? No, uno sproposito vista l’impaginazione e considerata la traduzione. Cominciamo dal celebre incipit. L’originale: «In my younger and more vulnerable years my father gave me some advice that I’ve been turning over in my mind ever since». La traduzione da 0,99 euro: «Quand’ero più giovane e indifeso, mio padre mi ha dato un consiglio che ho fatto mio da allora». La versione (appena riproposta negli Oscar) di Fernanda Pivano (che è quella a cui sono più sentimentalmente legato perché segnò la mia prima volta con Gatsby): «Negli anni più vulnerabili della mia giovinezza, mio padre mi diede un consiglio che non mi è mai più uscito di mente». Nelle parole della Pivano si sente ancora la magia che sprigiona dall’originale, nell’altra no. Passiamo al citatissimo finale del romanzo. L’originale: «Gatsby believed in the green light, the orgastic future that year by year recedes before us». Per 99 centesimi vi daranno: «Gatsby credeva nella luce verde, al futuro orgiastico che anno dopo anno indietreggia di fronte a noi». E qui mi fermo subito perché c’è un errore marchiano: the orgastic future non è un futuro orgiastico (che sarebbe orgiastic future) ma un futuro orgastico (da orgasmo), come correttamente scrive Fernanda Pivano. Il grande Gatsby è un libro intagliato con arte irripetibile, splendente nella sua luce come una pietra preziosa. È un diamante, non questo culo di bicchiere per il quale 99 centesimi sono addirittura un furto.
Antonio D’Orrico