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 2013  maggio 25 Sabato calendario

MULTE, DEGRADO, CURRICULUM: PIZZAROTTI HA BUTTATO UN ANNO

Da un anno esatto Parma ha un sindaco nuovo, il grillino Federico Pizzarotti, e per l’occasione il giornale locale gli ha dedicato una lunga intervista. Il problema è che, leggendola, ci si rende conto del poco che è stato fatto per la città dai nuovi amministratori grillini. Il volto di Parma sta cambiando velocemente in peggio: le strade sono piene di buche per la gioia solo dei meccanici, i commercianti sono sul piede di guerra a causa di cervellotiche politiche intraprese dal Comune, sui muri della città fioriscono scritte e disegni poco edificanti. Sono aumentate di contro le rette degli asili e le tasse sulle case (Imu). E nelle ultime ore è stato presentato un ricorso da Filippo Greci, presidente dell’Associazione dei Nuovi Consumatori, contro l’installazione di un autovelox che, dalla metà di gennaio ad oggi, ha sfornato oltre 30mila contravvenzioni per un importo superiore ai 3 milioni di euro. Sembra che non siano state rispettate le normative di legge in materia e, se il ricorso fosse accolto, il Comune di Parma si troverebbe sommerso di cause civili per il risarcimento dei danni per una cifra da capogiro. La quotidianità insomma è lontanissima dai proclami in campagna elettorale.
Come la favola dei curriculum richiesti pubblicamente subito dopo le elezioni dal sindaco, ai migliori esperti della città, e mai presi seriamente in considerazione quando si è trattato di scegliere le persone giuste da mettere nei posti chiave dell’apparato comunale. Il curriculum di chi parla è davvero a 5 stelle, ma Pizzarotti, nonostante le promesse pre e post elettorali, non lo ha neanche preso in considerazione. Questa è la storia amara di Eligio Nucci, un super poliziotto che ha dedicato 40 anni della sua vita alla lotta contro la criminalità, ricoprendo ruoli di grande prestigio nelle Squadre Mobili, di mezza Italia: 1793 arresti, è al 94 esimo posto (su circa 200 mila) nella classifica dei poliziotti più premiati con encomi di ogni genere. Fiore all’occhiello di una carriera straordinaria è l’arresto di Di Matteo Mario Sante, l’uomo che era accanto a Brusca quando schiacciò il pulsante che polverizzò in un attimo la lotta del giudice Falcone, contro la mafia. Ebbene, «credendo ai proclami del sig Pizzarotti, che chiedeva volontari per governare la città, insieme ad un titolato collega, ho chiesto con entusiasmo un incontro che per tre mesi mi è stato negato. Eppure ero disposto ad offrire i miei servizi senza pretendere in cambio un euro» - ci confida il Commissario Nucci, «ma solo per il bene della cittadinanza e soprattutto per rispondere all’accorato appello lanciato in quei giorni dal sig Pizzarotti. Quando alla fine, dopo imbarazzanti telefonate con la sua segretaria, ci siamo incontrati, ha preso il mio curriculum e senza neanche leggerlo mi ha giubilato, quasi che mi considerasse un intruso. Ora chiedo ufficialmente indietro il mio curriculum che contiene dati sensibili sulla criminalità, nella speranza che sia ancora in suo possesso.