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 2013  maggio 27 Lunedì calendario

LA GEOGRAFIA DELLA MAGLIA ROSA

Benvenuti al Sud. A Messina, dove è nato e ha cominciato a pedalare Vincenzo Nibali, primo siciliano a conquistare la corsa rosa, il più meridionale vincitore di sempre. Un Centro-Sud da poco sugli scudi: prima dell’abruzzese Di Luca (2007) e del marchigiano Scarponi (2011), nessun vincitore era nato più giù della Toscana. E la geografia dei successi era spartita in tre: la Lombardia (29 vittorie) davanti al Piemonte (17) e alla Toscana (9). Agli altri le briciole: quattro trionfi all’Emilia Romagna, tre al Trentino, due al Veneto. Una polarizzazione che però non rispecchia le attuali forze in campo. Il Piemonte non vince il Giro da trent’anni e con appena 60 dilettanti in attività è ai margini del ciclismo. In crisi di talenti l’Emilia Romagna, in sofferenza la Toscana, le regioni più attive oggi sono Lombardia (700 società) e Veneto (475). Crescono le piccole Marche, cresce l’Abruzzo, spunta la Sardegna. La Sicilia di Nibali è un caso a parte. Tante società affiliate ma con, in media, un solo atleta tesserato per team: affiliazioni che in passato hanno motivato dei sospetti. I siciliani. Pochi ma talentuosi. Ed emigranti: Nibali, Visconti, Caruso e Tiralongo vivono al Nord dalla maggiore età. Il dato caratteristico delle statistiche del nostro ciclismo è la percentuale quasi nulla di talenti reclutati nelle grandi città. Nelle nazioni più evolute (Gran Bretagna, Australia...) le metropoli sono il principale vivaio grazie alle loro scuole di ciclismo su pista. Ma mentre a Londra ci sono tre velodromi e a Melbourne cinque, da noi l’ultimo anello metropolitano (quello, bellissimo, di Roma) è stato demolito cinque anni fa. Per applaudire un vincitore romano, milanese o napoletano bisognerà aspettare.