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 2013  maggio 24 Venerdì calendario

VALERIÉ NON SARÀ SIMPATICA, MA COSTA MOLTO MENO DI CARL


PARIGI. Doveva essere l’ennesima punzecchiatura alla compagna di François Hollande. La giornalista Valérie Trierweiler non gode di buona stampa, nonostante la sua professione (o forse proprio per questo). Così, un deputato della destra, Guillaume Larrivé, ha pensato di mettere ancor più in cattiva luce la Première Dame chiedendo, con un’interrogazione parlamentare, di conoscere le spese del suo apposito ufficio all’Eliseo. A gran sorpresa, però, l’opposizione ha scoperto che Trierweiler è più morigerata di colei che l’ha preceduta, ovvero Carla Bruni-Sarkozy: costa circa un terzo, secondo le cifre comunicate dal governo.
Al servizio di Trierweiler ci sono attualmente cinque collaboratori, tra cui due agenti a contratto e tre funzionari messi a disposizione dalla presidenza della Repubblica. «Il totale delle remunerazioni mensili nette di queste cinque persone» precisano le fonti del governo «è di 19.742 euro». Senza mai citare il nome della moglie di Sarkozy, nella risposta all’interrogazione l’esecutivo di Parigi fa notare: «A titolo comparativo, nel gennaio 2012 erano al servizio della Première Dame (Carla Bruni) otto collaboratori, per una remunerazione mensile netta globale di 36.448 euro». A questa spesa «si aggiungevano le fatture mensili di due consulenti esterni che assicuravano per la Première Dame la gestione di un sito internet, per un totale di 25.714 euro».
Insomma, conti alla mano, Carla faceva spendere allo Stato francese circa 60mila euro all’anno, contro gli attuali 20mila di Valérie. Non è certo abbastanza per migliorare la popolarità dell’attuale compagna di Hollande, che ha festeggiato in sordina il suo primo anno all’Eliseo. La cronista politica di Paris Match ormai si accontenta di firmare una rubrica di libri sul settimanale e, nonostante i proclami iniziali, si è rassegnata al suo ruolo di comparsa, addirittura sempre un passo indietro nelle occasioni pubbliche rispetto al compagno Presidente. Dopo aver cercato di mantenere la sua libertà di parola, addirittura provocando un «Twittergate» per un incauto cinguettio sull’ex rivale Ségolène Royal, ha deciso di tacere. Poche le sue interviste nell’ultimo periodo, molte invece le azioni legali contro media che s’intromettono nella sua vita privata o pubblicano foto rubate. Anche questo tipo di polemiche non aiuta certo la sua immagine. Durante un corteo, una cittadina ha gridato a Hollande: «Presidente, non la sposi!». Ma almeno Trierweiler potrà dire di essere una Première Dame «low cost».