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 2013  maggio 24 Venerdì calendario

APPUNTI PER GAZZETTA - LE ELEZIONI A ROMA


Il confronto a Roma è tra noi che ci siamo sempre impegnati x questa città e chi appartiene alla cultura del NO: t.co

Pd romano mobilitato con Marino. Il Pd romano si è schierato oggi al fianco di Ignazio Marino. Al comizio di chiusura del candidato sindaco del Pd c’erano anche i suoi due principali sfidanti alle primarie, Paolo Gentiloni e David Sassoli, oltre al segretario Guglielmo Epifani. Nelle prime settimane di campagna elettorale, Marino aveva lamentato una certa "solitudine" nella battaglia. "Tutto il partito si è mobilitato per lui", ha assicurato invece Epifani.


Per questo pomeriggio, ogni candidato aveva organizzato un momento che andasse oltre il tradizionale comizio: spazio per i comici saliti sui palchi prima di politici e gruppi musicali che quasi tutti hanno voluto come supporto per l’ultima giornata. A sottrarsi a questo rito, Alemanno e De Vito che hanno preferito puntare tutto sui leader dei due schieramenti: Silvio Berlusconi e Beppe Grillo. Per il resto, festa e passerella per i tanti candidati alle Comunali. In ognuno dei luoghi scelti per le chiusure sono dispiegati centinaia di agenti delle forze dell’ordine per garantire la sicurezza. Con uno sciopero dei mezzi pubblici che ha complicato la situazione del traffico.

Ignazio Marino si "riprende" piazza San Giovanni che, a febbraio anticipò il grande risultato alle Politiche dei 5 Stelle. Oggi, a partire dalle 17,30 la manifestazione con la partecipazione
di Nicola Zingaretti, governatore della Regione Lazio, e Guglielmo Epifani, neo segretario del Pd. Quest’ultimo, però, non è salito sul palco con il candidato del centrosinistra. Una scelta precisa per marcare la differenza, fanno sapere dal Pd, con le piazze di Alemanno e De Vito.

Sul palco di San Giovanni, invece, c’è invece il comico Dario Vergassola che intervista Marino intorno alle 20. Prima di lui spazio dedicato anche agli attori, da Giulio Scarpati a Stefania Sandrelli, da Leo Gullotta a Giobbe Covatta, da Max Bruno ad Alessandro Gassman, da Max Paiella a Dado. La scaletta delle esibizioni musicali invece prevede Silvia Salemi, Francesco Di Giacomo del Banco del Mutuo Soccorso, i Velvet, Stefano Di Battista e Danilo Rea, Nicola Piovani, Grazia Di Michele e er Piotta.

Messe da parte le polemiche con la Soprintendenza, invece, Gianni Alemanno chiude sotto al Colosseo a partire dalle 17. Col sindaco in carica, oltre al leader Pdl, anche numerosi esponenti del centrodestra, da Francesco Storace a Giorgia Meloni, da Luciano Ciocchetti alle liste civiche che appoggiano Alemanno.

I 5 Stelle questa volta hanno scelto piazza del Popolo dove intorno alle 21 è previsto Beppe Grillo. Prima di lui, spazio a Marcello De Vito e ai candidati al consiglio comunale. Alfio Marchini, invece, è a Parco Schuster vicino San Paolo, dalle 18.30 accompagnato, tra gli altri, da Antonello Venditti e dal comico Maurizio Battista. Sandro Medici è dalle 19 a mezzanotte in piazza di santa Maria in Trastevere con il concerto del Ponentino Trio e di The Mojaf and The working class heroes e una serata di tango popolare.

Sempre per oggi Alessandro Bianchi chiude dalle ore 18.30 a piazza Campo dè Fiori, Militia Christi, dalle 18 alle 20 a Santa Maria Maggiore.

(24 maggio 2013)

CORRIERE.IT
ROMA - Nel finale di campagna elettorale per la scelta del nuovo sindaco della Capitale, Alfio Marchini sembra sparigliare le carte: «Se vinco, Marcello De Vito del Movimento 5 Stelle sarà il mio vicesindaco». Il costruttore candidato sindaco a Roma, sostenuto da due liste civiche - lista Alfio Marchini Sindaco e Cambiamo per Roma - lo ha detto venerdì mattina in una dichiarazione che, al momento, pareva più di una battuta di spirito rilasciata ai microfoni di Radio Centrosuono Sport: «De Vito vicesindaco tutta la vita -ha motivato Marchini - perché quelli di M5S almeno sono un popolo che ci crede e che non ha venduto l’anima». Poi rettifica: «Era solo una battuta».
LA REPLICA DI M5S: GRAZIE NO - A circa quarantotto ore dalle urne, dunque, Marchini pare accentuare il suo profilo civista e anti partito, prefigurando una possibile alleanza, almeno da parte sua, con il movimento di Beppe Grillo, proponendo al loro capolista il ruolo di vicesindaco in caso di vittoria alle elezioni comunali di domenica e lunedì. Che tuttavia ringrazia ma respinge l’offerta: «Non lo sapevo e non me l’aspettavo. Lo ringrazio personalmente, ma per noi non è possibile - ha replicato a stretto giro di mail il candidato a sindaco di Roma del Movimento 5 Stelle Marcello De Vito -. Andiamo avanti per la nostra strada, non facciamo accordi con nessuno, sicuri che i nostri voti aumenteranno».
AGGIUSTARE IL TIRO - Lo stesso Marchini più tardi torna sul tema per spiegare - anche se «con De Vito ho un ottimo feeling» - che si trattava solo di una battuta. «È una battuta verso un ragazzo perbene con il quale c’è sicuramente simpatia reciproca - conclude - Ma la politica è un’altra cosa. Ognuno di noi corre per vincere». Non solo, «la battuta su De Vito vicesindaco - ricorda Marchini - l’avevo già fatta in una precedente trasmissione televisiva».

REPUBBLICA.IT
ROMA - Piazza San Giovanni, Colosseo, piazza del Popolo e Parco Schuster: sono questi i quattro luoghi, più o meno simbolici, scelti da Ignazio Marino, Gianni Alemanno, Marcello De Vito e Alfio Marchini per i loro comizi di chiusura della campagna elettorale. Poi, domani, il silenzio imposto dalle regole prima dell’apertura delle urne domenica mattina alle 8 in punto.

Le elezioni amministrative. Oggi a Roma è la giornata dei comizi finali, poi scatterà il silenzio pre elettorale e da domenica mattina la parola passerà ai seggi. Le urne saranno aperte domenica 26 maggio, dalle 8 alle 22, e lunedì 27 maggio, dalle 7 alle ore 15.

IL GIORNALE
Due cose sembrano scontate nel voto romano di domenica e lunedì: che si andrà al ballottaggio tra il sindaco uscente Gianni Alemanno e il candidato Pd Ignazio Marino (i bookmaker inglesi quotano l’occhialuto medico a 1.45, il candidato del Pdl a 1.55, mentre Marcello De Vito del M5S è a 3.00 e il «comunista quasi pentito» Alfio Marchini, che ha inondato Roma di manifesti con un grande cuore rosso a 4,30).
E che le due settimane che porteranno allo spareggio per il Campidoglio saranno animate dal dibattito sulla sicurezza, tema che nel 2008 fu vincente per Alemanno e che oggi rischia di creargli qualche problema.
Se n’è avuto un esempio mercoledì sera nel confronto tra candidati nello studio del tg regionale, trasformatosi presto in una guerra delle cifre sul tema della sicurezza. La conduttrice Antonella Armentano e lo sfidante Marino hanno citato dati forniti dall’Eurispes secondo i quali negli ultimi cinque anni sarebbero aumentati i reati più gravi come gli stupri. Alemanno ha reagito esibendo cifre fornite dalla prefettura - e quindi più affidabili - secondo cui i reati sono diminuiti del 14 per cento. «Marino, non dire balle. Sei un professore universitario, non un ragazzino», la frecciata di Alemanno. La polemica non finirà qui, c’è da scommetterci.
Ogni tanto nella pigra campagna elettorale di una Roma che pensa più al derby finale di Coppa Italia che alla corsa al Campidoglio sembra di assistere a un uno-contro-tutti. O meglio, a un tutti-contro-uno. Nei panni dell’uno c’è naturalmente Alemanno. Segno che il sindaco uscente, a cui fino a qualche mese fa venivano attribuite possibilità di riconferma prossime allo zero, è percepito ora come un competitor assai pericoloso. I sondaggi lo danno ormai alle calcagna di Marino, partito con un grande vantaggio. Merito della rinascita del Pdl. Ma anche di quello che l’inquilino del Campidoglio definisce un «miracolo»: e cioè aver ridotto il deficit comunale ereditato dalle precedenti amministrazioni di centrosinistra malgrado la sforbiciata secca ai trasferimenti dallo Stato agli enti locali. Risultati che avrebbero potuto essere più incisivi ancora, garantisce il sindaco uscente, se non ci fosse stata di mezzo «l’ostruzionismo dell’opposizione» e che stanno facendo dimenticare ai romani anche gli inciampi: le inchieste che hanno interessato uomini a lui vicini e la «Parentopoli» nelle municipalizzate.
Oggi intanto sarà il giorno del comizio di chiusura per tutti i candidati, che sono 19 in totale, tanto che la scheda elettorale è larga 120 centimetri. Alemanno sarà al Colosseo, dove è atteso anche Silvio Berlusconi. La Questura ha revocato il provvedimento di chiusura alle visite turistiche del movimento simbolo di Roma indetto per oggi. Resta interdetto per motivi di viabilità il passaggio dei pullman turistici per il carico e scarico dei visitatori in via di San Gregorio a partire dalle 15. Sorvegliate speciali anche piazza San Giovanni riconquistata dal Pd per Marino e piazza del Popolo dove andranno in scena De Vito e Grillo, mentre Marchini chiuderà a Parco Schuster.

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Trovatemi subito il romano che sotto il manifesto elettorale ’Tutti con #Alemanno e #Berlusconi al Colosseo’ ha scritto: Io porto i leoni...

ORE 17
La folla scarseggia e #alemanno ritarda il comizio (era previsto per le 17) pic.twitter.com/9P6Wn2xSyb

Le piazze e i luoghi simbolo della capitale ospitano la serata conclusiva della campagna elettorale per il sindaco e l’Assemblea capitolina. Berlusconi sarà con Alemanno al Colosseo, il candidato Pd Marino a piazza San Giovannni con Epifani e Zingaretti. De Vito (M5S) avrà Grillo al suo fianco in piazza del Popolo. Santa Maria in Trastevere la piazza scelta da Medici, mentre Marchini è al parco Schuster

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Giornata di ultimi comizi a Roma: a mezzanotte si chiude la campagna elettorale per le elezioni comunali nella capitale.

Mappa dei comizi 24 maggio: l’ultima parola prima delle elezioni

Fermento a Roma per l’arrivo di Beppe Grillo a piazza del Popolo e Silvio Berlusconi al Colosseo. Quest’ultimo è atteso per sostenere Alemanno anche se la sua presenza è ancora in forse: respinta invece la richiesta di chiudere l’anfiteatro al pubblico in anticipo (proposta che aveva suscitato non poche polemiche).Il Colosseo quindi resterà aperto ai turisti.
Ignazio Marino sarà a san Giovanni insieme al segretario del Pd Epifani. La manifestazione, che inizierà alle ore 17, sarà presentata da Dario Vergassola e vedrà sul palco l’alternarsi di personaggi famosi del mondo dello spettacolo, del cinema e della musica (come Dado, Stefania Sandrelli, Leo Gullotta, Alessandro Gassman, Giulio Scarpati, Nicola Piovani e tanti altri).

A piazza del Popolo Marcello De Vito avrà al suo fianco Beppe Grillo.

Musica per Alfio Marchini, che potrà contare su Antonello Venditti come testimonial della sua lista civica. Appuntamento al parco Schuster. Dopo il concerto di Venditti è previsto anche un intervento del comico romano Maurizio Battista.
Annullato invece il comizio di CasaPound in piazza Cola di Rienzo.
La città è stata mobilitata nelle aree limitrofe ai comizi: già da questa mattina è stata sgomberata via San Gregorio per il comizio finale di Gianni Alemanno sotto l’Arco di Costantino. Chiusa a partire dalle 15. Sei linee di autobus (75, l’80, l’81, il 175, il 271 e 673) subiranno deviazioni.

Gli altri candidati non stanno a guardare: Sandro Medici sarà a piazza Santa Maria in Trastevere, Alessandro Bianchi sarà a Campo dè Fiori, Militia Christi a Santa Maria Maggiore.
Si vota domenica 26 e lunedì 27, con probabile ballottaggio il 9 e 10 giugno.
Confronto candidati sindaco di Roma: chi guadagna di più?

L’ultimo confronto tv su Sky tra i quattro candidati principali per le elezioni comunali a Roma è stato piuttosto pacato. Il momento più acceso è stato quello che ha fatto seguito alle domande in merito a stipendi e patrimoni immobiliari. De Vito (M5S) ha dichiarato di guadagnare circa tre mila euro al mese e di essere proprietario di due case (una in città, in zona Montesacro e una al mare) e di una macchina Peugeot 308. Marchini invece dichiara “Appena meno di un milione e 300 mila euro, non ho proprietà perché le ho tutte intestate ai miei figli, proprio per evitare qualsiasi conflitto d’interesse”.
Marino ha uno stipendio medio annuo di Centotrentasei mila euro e possiede una panda e una bicicletta. Il candidato ha poi precisato: “Da ieri non guadagno più nulla“. Si conclude con la risposta di Alemanno : “Io guadagno come sindaco di Roma 5.300 euro netti al mese, senza previdenza, pensione o tredicesima. Ho una casa e basta“.
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