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 2013  maggio 24 Venerdì calendario

ARRIVA L’ONDATA DEI TURISTI CINESI

Mai, forse, nella storia, un’invasione fu più desiderata e corteggiata. L’invasione dei turisti cinesi in Europa, infatti, non solo è pacifica, ma vale una fortuna: 102 miliardi di dollari (79,4 miliardi di euro), per l’esattezza.

Un’enormità, se si pensa che i primi turisti dagli occhi a mandorla sono sbarcati in Europa nei primi anni Duemila.

Prima di allora, ufficialmente, solo il turismo d’affari era autorizzato dalle autorità di Pechino.

L’Organizzazione mondiale del turismo ha appena annunciato che la Cina, avendo superato Stati Uniti e Germania, è diventata nel 2012 il primo paese al mondo per spese in viaggi all’estero.

L’accelerazione è da capogiro: l’anno scorso 82 milioni di cinesi si sono recati all’estero, contro 10 milioni dodici anni fa. E, secondo le previsioni, dovrebbero essere 100 milioni entro il 2020, con una crescita di almeno il 20% all’anno. Una vera e propria manna che ha innescato una gara tra i paesi del mondo per intercettarla.

Per la maggior parte si tratta di un turismo di gruppo, anche se la percentuale di viaggiatori individuali continua ad aumentare, soprattutto da un paio d’anni a questa parte.

E anche il modo di viaggiare dei cittadini dell’ex Celeste impero sta cambiando: se fino a qualche anno fa i turisti cinesi si sottoponevano a veri e propri tour de force, arrivando a visitare fino a 11 paesi in dieci giorni, oggi l’approccio è diverso. Quando arrivano in Europa, per esempio, i cinesi visitano tre o quattro paesi.

«Ancora recentemente», spiega il francese Frédéric Mazenq, proprietario della agenzia di viaggi Atout France a Pechino, «vi era una forte polarizzazione, con, da un lato, il turismo di massa e, dall’altro, un turismo individuale di altissima gamma. Oggi vi è una diversificazione, con lo sviluppo tra questi due estremi di tutta una classe media superiore». Ossia, circa 30 milioni di cinesi agiati che hanno la possibilità di viaggiare ogni anno. Ormai, anche gli abitanti delle città secondarie dell’interno della Cina hanno i mezzi per scoprire il mondo.

La Francia è la prima destinazione europea per i turisti cinesi. Nel 2011 ne ha accolti 1,1 milioni e la cifra cresce di oltre il 15% all’anno. La sfida Oltralpe è ora quella di intercettare una nuova generazione di viaggiatori cinesi, sempre più sofisticati e dallo spirito sempre più libero. «Le persone che hanno i mezzi hanno tutte già fatto un tour organizzato e ora stanno cambiando il loro modo di viaggiare», osserva Guo Dongjie, vicepresidente di CTrip, grande agenzia cinese di viaggi online. «Vogliono approfondire, passare una settimana in un paese o due. Amano temi come la scoperta del vino, dei musei, la vita di campagna in Europa».

I francesi non stanno certo con le mani in mano. Nel 2011 Le Figaro ha lanciato Paris Chic, trimestrale gratuito di alta gamma per i turisti cinesi, pubblicato in mandarino e distribuito sia in Cina sia in Francia. Al Salone annuale del lusso di Hainan, muri interi erano ricoperti da immagini di campi di lavanda: un sogno per i cinesi che vivono nei miasmi dell’inquinamento. I tour operator francesi si industriano per creare pacchetti in grado di far sognare i clienti cinesi. I quali tra l’altro mostrano una vera e propria frenesia per lo shopping. «Da tre anni», conferma Cécile Marchand-Cassagne di Adp (Aéroports de Paris), «i cinesi sono divenuti i nostri primi clienti». Essi rappresentano l’1,4% del traffico passeggeri, ma il 10% del giro d’affari. In media restano quattro ore in aeroporto di cui tre nei negozi. E Adp ha stretto una partnership con la carta di pagamento China Union Pay.