Beda Romano, Il Sole 24 Ore 23/5/2013, 23 maggio 2013
L’EUROPA STRINGE CONTRO L’EVASIONE FISCALE
BRUXELLES. Dal nostro corrispondente
Fisco ed energia sono temi che in Europa rimangono ancora prerogativa nazionale. Ieri però il vertice europeo dedicato a questi due filoni ha mostrato un passo avanti verso una nuova integrazione tra i 27. Non si parla di armonizzazione fiscale, ma c’è intesa per rafforzare lo scambio di informazioni e lottare contro la possibilità delle società di approfittare delle differenze fiscali tra i paesi della Ue. Sul fronte energetico, l’Unione vuole completare il mercato unico, valutando con più disponibilità di prima anche il gas di scisto.
«L’evasione fiscale - ha affermato il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy durante una conferenza stampa - non può essere vinta da un solo paese. Tutti devono lavorare nella stessa direzione (... Abbiamo preso chiari impegni con scadenze precise". Nel pacchetto di misure presentato ieri, c’è anche la promessa di una revisione della direttiva sui rapporti contabili tra le varie entità delle aziende internazionali, sulla scia del recente scandalo Apple.
Prima di tutto, i 27 hanno deciso di approvare entro fine anno la nuova direttiva risparmio che rafforza lo scambio di informazioni bancarie sul reddito derivante da tassi d’interesse. Poi il Consiglio vuole che i governi approvino «entro la fine di giugno al più tardi» una direttiva contro la frode nel campo dell’Iva. Infine, c’è l’impegno della Commissione di presentare entro la fine del 2013 una revisione della direttiva che regola le relazioni contabili tra casa madre e filiale societaria.
«Questa iniziativa - ha detto durante una conferenza stampa il presidente della Commissione José Manuel Barroso - ha come obiettivo di rispondere alle preoccupazioni emerse di recente in Europa e anche fuori dall’Europa sulla pianificazione fiscale aggressiva di alcune società che stanno probabilmente rispettando la legge ma che al tempo stesso approfittano di lacune nella legislazione vigente». Il vertice si è tenuto nella stessa settimana in cui negli Stati Uniti è scoppiato lo scandalo Apple.
Alla società informatica americana si rimprovera di aver dirottato denaro in Irlanda per pagare meno tasse, tanto da costringere ieri il premier irlandese Kenny, presidente di turno dell’Unione, a una imbarazzante difesa. Apple non è né la prima né l’unica ad approfittare delle differenze fiscali tra i paesi europei. Nei mesi scorsi Google, Amazon e Starbucks sono state prese di mira per ragioni non dissimili dalle autorità inglesi. Il presidente francese François Hollande ha spiegato: «Non possiamo accettare che alcune società possano legalmente sfuggire al pagamento delle imposte».
La crisi economica, gli scandali tributari e l’elevato debito pubblico hanno creato una nuova spinta verso lo scambio di informazione bancaria. Riferendosi all’accordo sulla nuova direttiva risparmio il cancelliere tedesco Angela Merkel ha parlato di «un gigantesco passo avanti». La Commissione calcola che ogni anno i paesi dell’Unione perdono mille miliardi di euro di gettito a causa dell’evasione fiscale. Per ora, Austria e Lussemburgo sembrano della partita. Hanno accettato che nelle conclusioni del vertice si precisi che «vi è consenso sul campo di applicazione della nuova direttiva risparmio».
In questo senso, i due paesi si sono impegnati a una approvazione del testo entro fine anno. Il problema è che ambedue i paesi, pur di avere parità di trattamento in tutta Europa, hanno condizionato alla conclusione di un nuovo accordo dell’Unione con cinque paesi limitrofi il loro benestare a questa proposta legislativa. Saranno pronti i due paesi a dare il loro accordo entro fine 2013 anche se i negoziati con Svizzera, San Marino, Andorra, Liechtenstein e Monaco non saranno terminati?
Infine, sul fronte energetico, i 27 hanno messo l’accento sulla necessità di completare il mercato unico dell’energia entro il 2014-2015, di perseguire l’efficienza energetica, di rafforzare l’uso delle fonti rinnovabili, fare nuovi investimenti infrstrutturali e perseguire la diversificazione energetica. Quest’ultimo punto riguarda anche il gas di scisto. In ritardo rispetto agli Stati Uniti su questo fronte, l’Europa sta prendendo lentamente le misure. La Commissione presenterà linee-guida sul suo possibile sfruttamento.