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 2013  maggio 21 Martedì calendario

GRILLO CONTRO GABANELLI L’IDILLIO SI ROMPE SUI SOLDI

Seduto all’ombra del Colosseo, un attivista dei Cinque Stelle romani sbotta: “Ma anziché darli ai terremotati, quei soldi non li poteva dare a noi che siamo sempre senza una lira?”. È domenica 21 aprile, Grillo non è riuscito a tenere il comizio per la scarsa (inesistente) organizzazione della manifestazione in piazza Santi Apostoli. E per la prima volta, qualcuno si lamenta della penuria delle casse. Rigorosamente sotto anonimato, perchè quello dei soldi (a cominciare dall’annosa questione della diaria) per i Cinque Stelle è argomento tabù. Li schifano, ma – come tutti – non ne possono fare a meno. Dev’essere per questo che l’ultima puntata di Report ha scatenato un putiferio, e trasformato anche Milena Gabanelli - vincitrice delle Quirinarie M5S - in una “traditrice” come gli altri. La sua colpa è quella di aver posto due domande ai fondatori del Movimento. La prima riguarda la rendicontazione dello Tsunami Tour: “Passati i tre mesi dalle elezioni - ricorda Report - è stato pubblicato un rendiconto sommario, ma non sono state inserite le fatture e i nomi dei fornitori”. Nessuna risposta: nessuno ha accettato di farsi intervistare. Al fattoquotidiano.it - che all’inizio aprile aveva già chiesto lumi - era stata data una risposta evasiva: “Oltre due terzi dei nostri donatori hanno chiesto di rimanere anonimi, quindi per tutelare gli altri, abbiamo ritenuto di mettere tutti con la sigla”.
MA LA DOMANDA che più ha mandato fuori dai gangheri i Cinque Stelle è quella sui ricavi del blog. Anche qui, quesito piuttosto semplice: “I proventi vanno anche al Movimento oppure no?”. Non serve aspettare la risposta di Grillo, basta ricordarsi di quell’amaro commento su via dei Fori Imperiali. No, i soldi del blog non finanziano il Movimento. Ed è qui che la nebbia si fa piuttosto fitta: perché non dire quanti sono? e come gestire l’assoluta novità di una impresa privata (il blog) che lega le sue sorti a quelle di un fatto pubblico (il Movimento)? Per avere qualche cifra, assolutamente non ufficiale, bisogna rivolgersi a Massimo Artini, deputato M5S, informatico di professione, di casa negli uffici della Casaleggio associati. “I guadagni da banner sono risibili, coprono solo i costi di gestione del sito”, sostiene Artini, che precisa di fare calcoli sulla base di un ragionamento logico-statistico. “Se il blog ha 100 mila visualizzazione nei momenti di picco, il tasso che misura l’efficacia della pubblicità, il click-through rate, è dello 0,5% e ogni clic è pagato intorno a un centesimo, gli introiti non vanno oltre i 2/3 mila euro al mese”. Cifre completamente diverse da quelle calcolate dal Sole 24Ore, che ha parlato di un giro d’affari “tra i 5 e i 10 milioni di euro all’anno”. A Grillo e Casaleggio, per fare chiarezza, basterebbe aprire le casse e chiarire una volta per tutte il controverso rapporto tra blog e Movimento. Lo chiedono anche alcuni attivisti: “Alle domande riguardanti gli introiti del Blog – scrive Matteo Alessandroni – sarebbe giusto rispondere numericamente dato che quest’ultimo è il nostro faro politico e sapere di cosa e come vive è più che legittimo per me”. Lo sostengono anche alcuni parlamentari, come Giulia Sarti - già vittima degli hacker che, per piantarla di pubblicare le caselle mail degli eletti, chiedevano proprio trasparenza ai guru Cinque Stelle - : “Alla prima occasione - dice al fattoquotidiano.it - dovremmo parlarne con Beppe”. Tanti, invece, se la prendono con la Gabanelli, “messa in riga dal padrone che le tiene il guinzaglio, altrimenti niente più Raitre”. Compresa la capogruppo Roberta Lombardi: “Non me l’aspettavo, poteva almeno dire che i soldi avanzati li abbiamo dati ai terremotati”.
Al di là delle domande, non è piaciuta una nota a margine della giornalista: “Con tre milioni di disoccupati - ha detto in tv - smettetela di parlare dei vostri scontrini”. Lo considerano un affronto, proprio da lei, trionfatrice delle Quirinarie. Chissà che il “voltafaccia” della potenziale Capo dello Stato non sia l’ennesima crepa nel meccanismo di scelta dei candidati in Rete. Da giorni, nello staff e tra gli eletti, si interrogano su come rivedere le regole delle parlamentarie in vista delle prossime elezioni. Bisogna fare in fretta, trovare nuovi criteri per portare in Parlamento persone più competenti e preparate. L’anzianità nel Movimento non basta, la fedina penale pulita non è sufficiente. Grillo e Casaleggio hanno capito che, lì in mezzo, c’è finito di tutto. Replicare, non è il caso.