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 2013  maggio 23 Giovedì calendario

FRANCESCHINI, IL CASO SMS: SCEGLI LA MIA COMPAGNA. MICHELA: HO LA MIA STORIA E TANTI VOTI A CENTOCELLE —

Due cuori e una campagna elettorale. «Caro, se voti a Roma posso proporti di dare la preferenza alla mia compagna che si candida in consiglio comunale?». Il messaggino era privato, ma i protagonisti no. Lui è Dario Franceschini, ministro per i Rapporti con il Parlamento del Pd, lei è Michela Di Biase che corre per lo stesso partito alle amministrative della capitale di domenica.
Così, appena l’sms è stato diffuso in rete da Portaborse.it, si è scatenata la polemica. «Se non bastassero i problemi dell’Italia, deve pure preoccuparsi di dare una mano alla compagna candidata. Povero Dario. Nemmeno un attimo di riposo. Ma si sa: tutti teniamo famiglia», ha scritto Beppe Grillo sul suo blog. Mentre twitter infieriva: «Il ministro per i rapporti con il Parlamento cura anche meglio quelli con la sua compagna». «Franceschini chi? quello che dice che Berlusconi usa la politica per sistemare le sue amanti?». «Evidentemente la privacy va difesa solo quando gli fa comodo», aggiungeva un altro, alludendo alla protesta elevata dal ministro quando, al ristorante, venne fatto oggetto di cori di contestazione come: «Che te vada per traverso».
«Non capisco, cosa c’è di strano? Dario ha fatto quello che sta facendo la mia famiglia e chi mi sostiene: a una cerchia di amici ristretta, non a tutta la mailing list, ha inviato un messaggio», protesta la Di Biase. Ma lui è un ministro. «E allora? Non è che un ministro smette di essere un uomo», replica combattiva. E a chi le contesta di apparire raccomandata dall’ex segretario del suo partito insorge: «Ma raccomandata di che? Sono sette anni che faccio politica sul territorio, il mio quartiere di Centocelle, dove ho iniziato come consigliere circoscrizionale e sono diventata la più votata del Pd. Sono vicepresidente dell’assemblea regionale. La mia candidatura era un percorso naturale. Non sono in nessuna lista bloccata. Chi mi vota deve scrivere il mio nome».
«Il punto è che queste polemiche sorgono sempre quando di mezzo ci vanno le donne», si indigna la candidata, difendendo i dettagli della sua storia privata che attira battutacce su twitter per la differenza di età con il compagno ministro (33 anni lei, 55 lui): «Ci siamo conosciuti alla scuola politica del Pd. Stiamo insieme da circa un anno».
Insorge anche Franceschini: «Mi domando se una persona impegnata in politica non abbia più diritto a una vita privata. Ho mandato un sms dal mio cellulare privato a poco piu di una decina di amici personali per chiedere di votare la mia compagna, che fa politica da molto prima di conoscermi in un municipio della periferia romana. C’e qualcosa di male o di scorretto nel mandare un messaggio a qualche amico? È troppo chiedere rispetto per lei, se non per me, prima di buttare le persone e ogni cosa nel tritacarne mediatico e della rete?».
Virginia Piccolillo