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 2013  maggio 23 Giovedì calendario

RICICLAGGIO, IL VATICANO DENUNCIA SEI CASI SOSPETTI

Nel corso del 2012, in particolare negli ultimi mesi dell’anno, l’AIF - autorità di informazione finanziaria del Vaticano - ha rilevato sei casi di sospette attività di riciclaggio di denaro avvenute in Vaticano e riguardanti anche lo IOR. Due di queste sono state segnalate ai magistrati vaticani per le opportune indagini. È quanto emerge dal primo «Rapporto annuale sulle attività di informazione finanziaria e di vigilanza per la prevenzione e il contrasto del riciclaggio e del finanziamento del terrorismo», presentato ieri mattina dal direttore dell’AIF, lo svizzero René Brülhart, che ha osservato: «Il fatto che le segnalazioni sono aumentate è il segnale che il sistema dei controlli ha cominciato a funzionare».

Sul versante della collaborazione internazionale, l’organismo di sorveglianza istituito da Benedetto XVI e presieduto dal cardinale Attilio Nicora, ha inviato una richiesta di informazioni ad autorità estere e ha a sua volta ricevuto tre richieste da parte di autorità estere.

Nel rapporto si attesta poi che nel 2012 le dichiarazioni obbligatorie per legge - riguardanti il trasporto di denaro contante per importi superiori a diecimila euro attraverso i confini dello Stato sono state 598 in entrata e 1782 in uscita. Ciò significa che 2.380 persone sono entrate o uscite da Oltretevere dichiarando di avere con sé contanti o titoli per importi maggiori di diecimila euro.

Brülhart ha spiegato che l’AIF ha iniziato lo screening e l’analisi dei flussi di transazioni in contanti dei soggetti vigilati, per «contrastare attivamente ogni possibile abuso del sistema finanziario». E ha assicurato la volontà di collaborare con le autorità italiane: «Lo IOR non è una banca commerciale ha precisato - e il Vaticano non è un paradiso fiscale. La Santa Sede è un partner credibile nella lotta internazionale contro il riciclaggio».

Come si ricorderà, sui poteri dell’AIF l’anno scorso si era verificato un acceso dibattito interno che aveva portato a modificare la prima legge vaticana antiriciclaggio aumentando i poteri della Segreteria di Stato e coinvolgendo anche la Gendarmeria vaticana. Lo scorso luglio, il rapporto di Moneyval ha «promosso» parzialmente la Santa Sede, che deve compiere ancora dei passi per adeguarsi pienamente alle normative internazionali antiriciclaggio.

In attesa della futura riforma della Curia romana, che potrebbe prevedere anche una ristrutturazione dello IOR per renderlo più fedele alla sua originaria missione.