Simonetta Scarane, ItaliaOggi 23/5/2013, 23 maggio 2013
IN USA IL GAS DA SCISTI COSTA UN TERZO DAL 2008
Il gas ricavato dagli scisti sta aprendo un nuovo orizzonte di ricchezza all’industria petrolifera degli Stati Uniti. La produzione di gas dalle rocce bituminose con la tecnica della fratturazione idraulica ha raggiunto quota 20% del totale del gas naturale made in Usa, primo produttore mondiale davanti alla Russia.
L’effetto immediato è stato il calo dei prezzi per l’energia: oggi negli Usa si paga un terzo rispetto al 2008 per il gas naturale. Paragonato al costo in Giappone, è quattro volte meno caro. Uno scenario inimmaginabile soltanto qualche anno fa. E che sta producendo effetti positivi sull’industria degli Stati Uniti. Le prime a beneficiare dei prezzi bassi della bolletta energetica saranno le industrie chimiche e petrolchimiche, ma anche Apple, General Electric, Boeing, hanno annunciato, di recente, la loro intenzione di riportare la produzione negli Stati Uniti approfittando dei bassi costi dell’energia.
Tuttavia, la produzione di gas da scisti ha trovato l’opposizione degli ambientalisti preoccupati per le conseguenze della frantumazione idraulica delle rocce bituminose nel sottosuolo. Tuttavia le grandi lobby americane dell’energia hanno lavorato in maniera febbrile e sono riusciti a ottenere dal governo della California (regione dove potenzialmente si concentra la maggior quantità di rocce da scisti, quasi una miniera d’oro) un primo passo verso la moratoria di due anni sulla tecnica della frantumazione idraulica. Se così fosse, l’area di maggiore produzione, le colline di Monterey, a un paio d’ore di auto a Sud di San Francisco, potrà produrre, in futuro, 15 miliardi di barili di petrolio, quattro volte le riserve del Dakota del Nord. Monterey vivrebbe un boom economico formidabile, che quasi azzererà il tasso di disoccupazione. Uno studio dell’università della California ha stimato che lo sfruttamento di queste riserve potrà creare nuova occupazione per 500 mila posti di lavoro che arriveranno a 2,8 milioni in 15 anni. E le imposte locali frutteranno alle casse pubbliche 25 miliardi di dollari (19,5 miliardi di euro) di qui al 2020.
Dall’altra parte del Paese, anche lo stato di New York sta sperimentando le stesse pressioni per ottenere la moratoria sulla fratturazione idraulica: la regione è attraversata dalla gigantesca formazione rocciosa Marcellus Shale ricchissima di scisti. L’anno passato sono stati prodotti 50 miliardi di metri cubi di gas di scisti.
Uno scenario analogo si prevede per la produzione di petrolio dagli scisti bituminosi: l’Agenzia internazionale dell’energia sostiene che di qui al 2017 gli Usa detronizzeranno l’Arabia Saudita e nel 2030, il paese, primo consumatore mondiale di energia, diventerà esportatore di petrolio, liberandosi dalla dipendenza dagli arabi.