ItaliaOggi 23/5/2013, 23 maggio 2013
AIDS, PRIMI CASI INTORNO AL 1908
Sono passati trent’anni da quando il virus dell’Aids, la Sindrome da immunodeficienza acquisita, fu identificato da Luc Montagnier e Françoise Barré-Sinoussi all’istituto Pasteur di Parigi. I primi casi erano stati descritti due anni prima nel bollettino epidemiologico del Centro per la prevenzione e il controllo delle malattie di Atlanta, negli Stati Uniti. Fu questo il debutto di una epidemia mondiale che avrebbe provocato 30 milioni di morti. O almeno così si riteneva fino a ora. Infatti i virologi stimano che l’Hiv 1 del gruppo M è apparso nell’uomo già attorno al 1908.
Nel 1931 a Brazzaville, in Congo, Léon Pales, giovane medico francese fresco laureato alla facoltà di medicina di Bordeaux, cerca, invano, le cause di un morbo misterioso che colpisce gli operai di una linea ferroviaria e i cui sintomi sono molto simili a quelli dell’Aids.
Jacques Papin, specialista in malattie tropicali e autore nel 2011 di The Origins of Aids, ritiene che ci fossero allora le condizioni per una prima diffusione del virus, anche se, «prima del 1930, il numero di persone infettate dall’Hiv 1 nel Congo belga è stimato fra 0 e 100». L’intensa attività di prostituzione presso i cantieri del paese senz’altro facilitò la diffusione del virus.
Ma all’origine della più grande pandemia del XX secolo dopo la febbre spagnola c’è un virus isolato nelle scimmie dell’Africa centrale.
Alla fine degli anni 80 una ricercatrice belga, Martine Peeters (oggi direttore dell’Ird di Montpellier), scoprì in due scimpanzé in cattività il virus Sivcpz, l’immediato precursore dell’Hiv-1. Subito partirono ricerche durate anni. Finalmente, in un’area di circa 200 chilometri nel Sudest del Camerun, si isolò il virus Sivcpz più prossimo all’Hiv 1 della pandemia umana. L’origine dell’Aids.