22 maggio 2013
Silvana Cassol, 50 anni. Ex vigile urbano, impiegata nel Comune di Cadoneghe, due figli di 23 e 20 anni avuti da un precedente matrimonio, sposata dal 2011 col poliziotto di origine triestina Gabriele Ghersina, 38 anni, in servizio al reparto mobile di Padova
Silvana Cassol, 50 anni. Ex vigile urbano, impiegata nel Comune di Cadoneghe, due figli di 23 e 20 anni avuti da un precedente matrimonio, sposata dal 2011 col poliziotto di origine triestina Gabriele Ghersina, 38 anni, in servizio al reparto mobile di Padova. Lui «persona tutta d’un pezzo, preciso, meticoloso, taciturno», lei «amante della vita, sempre allegra e propositiva», i due vivevano con l’amato pitbull Liuk in un palazzo dove tutti li consideravano «una gran bella coppia», tuttavia da qualche tempo erano in crisi tanto che il week end l’avevano trascorso lontani, la Cassol a casa, il Ghersina altrove, per riflettere sul destino della loro storia. Poi lunedì s’erano rivisti e come se nulla fosse erano andati insieme dal meccanico per aggiustare l’auto di lei. La mattina dopo, di buon’ora, l’uomo s’alzò dal lettone coniugale, andò a prendere la sua Glock, si sdraiò accanto alla moglie che dormiva, poggiò la testa su quella di lei e puntandosi l’arma alla tempia sparò un colpo solo che che dopo avergli perforato il cranio da parte a parte s’andò a conficcare nella nuca della consorte. Verso le 5 di mattina di mercoledì 22 maggio in un appartamento in via Mario 6 a Cadoneghe, Padova.