Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  maggio 22 Mercoledì calendario

ARFIO E IL CANDIDATO PORCINO

Metti una sera di campagna elettorale con Alfio Marchini tra i tassisti del 3570 dentro il Terminal del Gianicolo ed è subito toponomastica impazzita: “Arfio” parla al quinto piano del ristorante-bar del mega parcheggio costato 80 miliardi all’epoca del Giubileo e due anni di lavori per scavare la collina del sacro colle, un’opera contestatissima e bollata per anni come «il ventre vuoto di Propaganda Fide». Tra il pubblico ci sono tassinari di Centocelle, Flaminio, Casalotti, Cinecittà. A dirigere il traffico in sala c’è il presidente Loreno Bittarelli che ha voltato le spalle ad Alemanno e ora appoggia Marchini. Più tardi si farà scappare che «secondo i sondaggi dell’ambasciata americana siamo al 23%».

Per tutti c’è un rinfresco popolare fatto di medaglioni mortadella e prosciutto, cicoria e insalata, rigatoni al pomodoro e lasagne verdi, vino sfuso e Pepsi. Marchini parte a mille: «Sono qui a prendere voti, se non vi convinco fatemi domande, se vi convinco vi voglio pasdaran per la fine della campagna elettorale». Parla di disabilità, licenze auto, mobilità, tasse sui turisti per finanziare fondi.

In prima fila, silenzioso, c’è anche Massimo Marino, il caronte un po’ truce ma bonario della movida cafonal e “porcina” erede della Suburra, «l’arciduca del ViviromaTv» (il conio è di Fulvio Abbate, l’omonimo mensile patinato tira 20mila copie al mese e come logo ha un cuore rosso come quello di Marchini). Marino è candidato consigliere per Marchini nel quinto municipio, un mondo che sorge esattamente dall’altra parte del Terminal Gianicolo, una zona da 177mila abitanti (quanto Parma) che raccoglie Prenestina, Pigneto, Centocelle, Alessandrino, Tor Sapienza, La Rustica, Tor Tre Teste.

Al di là del folklore per la strana coppia Marchini-Marino la notizia è che il tribuno della movida, borgataro di sinistra del Tufello, stavolta si candida con Marchini, perché «fuori dal politichese e dai politicanti». In passato aveva appoggiato Veltroni e si era candidato con liste civiche per Marrazzo (quasi duemila preferenze), Rutelli e Bonino.

Finito il botta e risposta col pubblico di Marchini e le foto di rito, Marino distribuisce “pizzini elettorali” e racconta di quando va ad attaccare i suoi manifesti di notte. Dai politici di professione è rimasto scottato. Non sopporta Alemanno: «Di recente a una serata di beneficenza per la Fondazione Vertical il sindaco si è presentato in Audi grigia e auto blu al seguito. Ho fatto le riprese per aiutare la Fondazione. È salito sul palco a parlare di tagli dicendo di essere venuto lì in 500. “Aaaaabuciardo!” gli volevo urlare…». Lo ha deluso anche Marrazzo per cui prova «un senso di tristezza e pena, le bassezze umane non te le puoi permettere se fai quel mestiere, meglio allora rimanere un privato cittadino».

Ora prova a convincere la sua Roma notturna a votarlo ma attenzione: «Roma si è incattivita, il borgataro è diventato prepotente, la tv commerciale ha fatto credere che tutti possono avere tutto, senza sforzi, mentre le cose te le devi guadagnare. Girano troppi imprenditori improvvisati che aprono la saracinesca, mettono un bancone e pensano di fare i soldi subito, ma poi chiudono perché manca la professionalità e la voglia di faticare». Sarà che anche Marino ha messo la testa a posto e va in giro a fare campagna elettorale con la moglie, ma proprio ai suoi microfoni il “piacione Arfio” ha dichiarato: «I giovani devono farsi il mazzo perché niente a ‘sto mondo regala un cazzo a nessuno». Un richiamo all’ordine?