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 2013  maggio 10 Venerdì calendario

COMUNI ALLE URNE UNO SU QUATTRO E COMMISSARIATO

Amministrazione controllata». Su 705 comuni andranno al voto il 26 e 27 maggio (per la Sicilia il 9 e il 10 giugno) sono 175 quelli commissariati. Lì niente fascia tricolore per il rito delle urne, bensì lo sguardo vigile dei funzionari governativi.
Numeri e percentuali destinati a crescere. Con Anna Maria Cancellieri agli Interni sono stati 31 i comuni sciolti per infiltrazioni criminali. A questi va aggiunto Giugliano, in provincia di Napoli. Fino a pochi giorni fa era nell’elenco dei comuni al voto, poi a fine aprile è stato commissariato per infiltrazioni camorristiche. Elezioni sospese.
La novità delle prossime elezioni però è che i comuni «mafiosi» stanno al Nord. Per la precisione in Liguria. A Vallecrosia, dove il sindaco era stato coinvolto nell’inchiesta della procura antimafia per voto di scambio, e a Bordighera, sciolto dall’allora ministro leghista Maroni. Qui si è andati avanti con ricorsi e controricorsi. Francesco Barbagallo, professore di Storia contemporanea all’Università Federico II di Napoli, non si stupisce della «nordizzazione» degli scioglimenti per mafia e ricorda il famoso vaticinio di Giuseppe Mazzini: «L’Italia sarà quel che il Mezzogiorno sarà». «Parole profetiche pronunciate prima dell’Unità», dice il professore. «È quello che è regolarmente accaduto. Con la fine del capitalismo keynesiano, l’imprenditoria onesta è stata strangolata e quella criminale, piena di liquidità da investire, si è allargata a macchia d’olio». Non è tuttavia solo la mafia a mandare a casa le amministrazioni locali: anzi nella stragrande maggioranza dei casi i comuni vengono sciolti per la mancata approvazione del bilancio, perché strangolati dai debiti (vedi Messina), per lo sbriciolamento delle maggioranze che li sostengono o anche perché il sindaco come a Lodi ha deciso di tentare il gran salto nella politica nazionale.
I comuni commissariati insomma potrebbero dar vita ad un club. Che più variegato non si può. Da un punto di vista territoriale Vercelli con nove comuni in amministrazione controllata, sorpassa la provincia di Avellino che si ferma ad otto e numerico. Ci sta Vicenza con i suoi 115 mila abitanti e Collobiano: un paesino di appena 107 anime.