Fra.Gia., Il Messaggero 22/5/2013, 22 maggio 2013
ORA A NOTRE DAME SERVIRA’ UN RITO DI PURIFICAZIONE
La cattedrale gotica più famosa della Francia, simbolo del cattolicesimo d’Oltralpe dove per secoli vicende religiose e politiche si sono sovrapposte, dovrà essere sottoposta ad un rito penitenziale prima di poter essere riaperta al culto a causa del suicidio di Dominique Venner. Sotto le volte di Notre Dame, edificio millennario di straordinaria bellezza le cui guglie appuntite rivolte al cielo fornirono materiale e ispirazione a Victor Hugo, il patriarca di Gerusaleme Eraclio nel 1185 convocò la terza crociata. Lì furono incoronati tutti i re e gli imperatori di Francia, da Luigi IX conosciuto come il Santo, che depose la corona di spine durante la costruzione della Sainte-Chapelle. Ma si celebrarono anche le nozze di Enrico III di Navarra e Margherita di Valois, Maria Stuarda si sposò con il delfino Francesco. Sempre in questa cattedrale Napoleone Bonaparte nel 1804 afferrò la corona imperiale dalle mani di Pio VII e se la pose deciso sul capo.
REGOLE LITURGICHE
Ora, però, Notre Dame richiede un rito particolare e una purificazione. E’ quanto stabilisce il Codice di Diritto Canonico che al canone 1211 prende in esame quegli atti liturgici necessari a seguito di gesti di profanazione particolarmente cruenti. Le contromisure liturgiche spetteranno per competenza all’arcivescovo di Parigi, il cardinale Ving-Trois che agirà secondo le disposizioni canoniche vigenti. In pratica dovrà stabilire se gli atti avvenuti all’interno sono stati talmente «gravi e contrari alla santità del luogo da non essere lecito esercitare il culto finchè l’oltraggio non venga riparato con il rito penitenziale». In Vaticano gli esperti sottolineano che la prassi è rigorosa e può prevedere anche processioni o preghiere penitenziali da parte dei fedeli.
I PRECEDENTI
Un po’ quello che avvenne anche a Cervia l’anno scorso quando un uomo, dopo avere ucciso a Cesena la ex moglie, si rifugiò in chiesa dove si sparò davanti all’altare. Un colpo al cuore e Gaetano Delle Foglie si accasciò a terra in un lago di sangue. Il giorno successivo al fatto, il vescovo Verrucchi celebrò subito una messa di riparazione, asperse di acqua benedetta l’altare, prima vicino al tabernacolo e poi sul luogo in cui l’uomo aveva premuto il grilletto togliendosi la vita. «La chiesa di Cervia - ha spiegato il vescovo - non è stata per un solo attimo sconsacrata, tuttavia la liturgia di penitenza si era resa necsssaria prima di tornare a celebrare i sacramenti». Una folla aveva accompagnato il vescovo in processione fino all’interno dell’edificio, in silenziosa preghiera. Non solo per la profanazione avvenuta a causa del suicidio, ma anche per l’anima di quell’uomo disperato che «aveva bisogno di amore più che di armi puntate contro».