f. sav., Corriere della Sera 21/05/2013, 21 maggio 2013
I SETTE ANNI IN CINA DI GOLDMAN VALGONO SETTE MILIARDI
Sette. Come gli anni passati dalla decisione di investire in Icbc (Industrial and Commercial Bank of China). Sette. Come i miliardi di possibili profitti ora che il management di Goldman Sachs ha deciso che è tempo di uscire da uno dei colossi cinesi del credito. Non è una questione di multipli, stavolta. Semmai è la formula magica di un investimento, il cui ritorno è al di là delle più rosee previsioni. La banca d’affari americana - riporta il Wall Street Journal - starebbe cedendo l’ultima quota in suo possesso di Icbc per un controvalore di 1,1 miliardi di dollari. Goldman aveva acquistato il 4,9% di Icbc per 2,58 miliardi nell’aprile 2006, prima che la banca cinese si quotasse a Hong Kong. Con la vendita avviata ora Goldman potrebbe arrivare a incassare più di 9,7 miliardi, per una plusvalenza - appunto - di sette. Il momento appare opportuno per vendere: il settore bancario cinese è scosso da incertezze su prestiti in sofferenza, mentre i requisiti di capitale di Basilea 3 complicano per la merchant bank la ritenzione di quote di minoranza in altre finanziarie. L’operazione di uscita non è indolore: le autorità cinesi hanno criticato le operazioni di cessioni di partecipazioni da parte di investitori esteri, che uscendo sottrarrebbero alle società di casa il potenziale di crescita. Tra i soci statunitensi di Icbc c’è ancora il fondo BlackRock con il 5,99 per cento. Che si prepari ad uscire?
f. sav.