Paolo Mastrolilli, La Stampa 21/5/2013, 21 maggio 2013
YAHOO! INCORONA IL BABY-MILIARDARIO DEI SOCIAL MEDIA
Come si diventa un miliardario dei social media? Impari a programmare prima di aver compiuto 11 anni, lasci la scuola a 15 per studiare a casa, non prendi il diploma, non vai all’università, ma in compenso voli in Giappone a imparare tecniche digitali all’avanguardia. Senza dirlo alla compagnia dove sei impiegato, che scopre la tua assenza solo tre mesi dopo la fuga, perché nel frattempo stai lavorando normalmente per lei in remoto così bene, che nessuno nota la differenza. Quindi te ne vai, ti fai venire in mente un’idea controcorrente su come realizzare una piattaforma di blogging, e la sviluppi. Quando hai circa 300 milioni di visitatori al giorno, la vendi per un miliardo abbondante di dollari ad un ex colosso di internet ormai in crisi, che spera così di riconquistare l’attenzione del pubblico giovane. Il tutto a 26 anni.
Se questa vi sembra una favola, fareste meglio a ricredervi, perché invece è la brevistoria della vita reale di David Karp. Da trasognato inventore di sogni digitali, a grande imprenditore planetario. Ieri, infatti, Yahoo ha annunciato che comprerà per 1,1 miliardi di dollari Tumblr, la creatura di Karp. La rete si sta già ribellando, perché Tumblr era l’anticonformismo fatto social media, e adesso diventerà il braccio disarmato di un vecchio dinosauro di internet, che cerca di risucchiare la vita a questa giovane creatura. Però Marissa Mayer, la nuova ceo di Yahoo che a 37 anni pare già una nonna del settore, ha cercato di porre rimedio alla rivolta assicurando che non intende stravolgere la natura di Tumblr, tanto è vero che David ne resterà il capo assoluto, almeno per i prossimi quattro anni. L’impresa non sarà facile, perché Yahoo ovviamente cerca di fare soldi, mentre fino a poco tempo fa Karp diceva che la pubblicità lo faceva vomitare. Per capire questo fenomeno dei giovani vecchi di internet che cervano di fagocitare i giovani giovani dei social media, bisogna davvero studiare la vita di David, nato a New York nel 1986 da un compositore di musica per programmi tv e un’insegnate di scienze alla progressista Calhoun School. La sua casa dell’Upper West Side era piena di tecnologia, e il papà gli aveva messo in mano gadget elettronici da quando era in culla. Lui a 11 anni aveva già imparato a programmare e costruiva siti per piccoli business locali. Karp era sveglio, intelligente, e infatti lo avevano preso alla Bronx Science, una delle scuole pubbliche d’eccellenza.
Però era anche poco socievole e annoiato dalle ore in classe. Quello che gli piaceva da matti, invece, era l’internship estiva che la madre gli aveva procurato presso i Frederator Studios, una compagnia di animazioni. Allora un giorno la mamma gli aveva chiesto se, invece di tornare a scuola, non avrebbe preferito continuare il lavoro e intanto studiare a casa. Inutile aspettare la risposta. Da Frederator David era passato a UrbanBaby, dove era stato assunto perché aveva fatto in quattro ore un lavoro che in teoria richiedeva giorni, e quindi nessuno si era lamentato quando era andato in Giappone senza avvertire, perché nel frattempo continuava a produrre a distanza. A quel punto, 20 anni, gli è venuta l’idea di Tumblr, cioé l’antiFacebook e anti Twitter. Un sito super intuitivo, semplice, dove tutti possono diventare blogger creativi. Niente pubblicità, che «ci rivolta lo stomaco», e niente commenti, «perché tirano fuori il peggio dalle persone». E niente concorrenza, «perché quella è una cosa che fanno i banchieri». Trecento milioni di visitatori dopo, Yahoo ha deciso che Tumblr era la scommessa su cui puntare per rinascere. A patto di convincere David che la sua idea è stupenda, ma adesso è ora di cavarci fuori dei dollari.