Giovanni N. Ciullo, D la Repubblica 4/5/2013, 4 maggio 2013
Il primo uomo di Françoise Hardy fu il fotografo Jean-Marie Périer. «Io sempre in giro, lui anche, furono quattro anni di vero inferno»
Il primo uomo di Françoise Hardy fu il fotografo Jean-Marie Périer. «Io sempre in giro, lui anche, furono quattro anni di vero inferno». Poi fu la volta del cantautore Jacques Dutronc, con cui ebbe un figlio: «La nostra casa discografica ci spedì in Corsica, nel 1968, per registrare un disco. Vivevamo in un’isolamento totale». Dopo, ormai famosa, s’innamorarono di lei Mick Jagger, Bob Dylan e David Bowie. «Quando conobbi Mick Jagger rimasi fulminata: aveva un carisma incredibile. Un giorno, mentre giravo per Londra, me lo ritrovai davanti: mi fece un sorriso che avrebbe sciolto chiunque. Io, timida, ricambiai e tirai dritto. Tempo dopo lessi un’intervista a un magazine in cui sosteneva che fossi la sua “femme idèale”. Incassai i complimenti e basta. Lui usciva con Christine Shrimpton, davvero bruttina, poi si mise con Marianne Faithfull». A proposito di Bob Dylan: «La sua musica mi commuoveva. Scrisse un poema per me (For Françoise Hardy at the Seine’s Edge) e una sera mi invitò in camera d’albergo per farmi sentire due inediti. Magro, scheletrico, aveva le unghie lunghe e le dita gialle, mi fece quasi paura». Con David Bowie non ebbe una vera storia: «Aveva tutto quello che cercavo in un uomo. Andavo a sentirlo dal vivo ogni volta che potevo, ma evitavo di incontrarlo vis-à-vis. Poi, quattro anni fa, un suo invito: “Sono a Parigi per due concerti, scegli una data”. Arrivo e me lo ritrovo all’ingresso. «Era ora”, mi dice con un filo di quella voce che da quarant’anni adoravo» (i suoi amori sono anche nel libro L’amore folle che uscirà a fine maggio per Clichy).