Carla Moreni, Il Sole 24 Ore 20/5/2013, 20 maggio 2013
IL VOLTO INUSUALE DEL MAESTRO «AMERICANO»
Suona sempre moderno: il tratto caratteristico di Arturo Toscanini (Parma 1867, New York 1957) è soprattutto questo. Le sue interpretazioni non ci arrivano mai datate: vissuto in un’epoca in cui di filologia non si parlava, di recupero storico, manoscritti autografi, fonti e strumenti originali nessuno assolutamente si preoccupava, lui riesce a far suonare sempre le sue orchestre proiettandole in avanti.
Noi ascoltiamo, e grazie a quei tempi serrati, all’adesione alla nota, al segno espressivo, al l’immedesimazione rigorosa all’interno della musica, ogni volta ci stupiamo della modernità. Tradizionale modernità: perché, come scriveva Mahler, «la tradizione non significa adorare le ceneri, ma far rivivere il fuoco».
Per questo non poteva che aprirsi nel nome di Toscanini la nuova galleria di «Ritratti» del Sole 24 Ore. Ritratti in forma di cd. La prima serie di dieci parte venerdì prossimo, 24 maggio, con cadenza settimanale. Ogni cd ha formato agile, snello, destinato alla pratica portabilità.
Il contenuto al l’interno è di altissima qualità: la collana raccoglie infatti le interpretazioni più significative degli artisti che hanno fatto il Novecento in musica. Toscanini, Callas, Benedetti Michelangeli, von Karajan, Menuhin, Caruso, Segovia, Casals, Furtwängler, Rubinstein: non è stato facile compilare la prima decina, troppi grandi bussavano alla porta. Ma non verranno lasciati fuori. L’intenzione è raccontare la Storia della musica attraverso le interpretazioni che ce l’hanno svelata, consegnandocela per sempre. Per questo in ogni cd sono stati scelti i classici del repertorio, ma anche alcune proposte meno scontate, preziose, per neofiti e appassionati. Per esempio, Toscanini: tutti conosciamo le sue esecuzioni leggendarie con l’Orchestra della Nbc di New York.
La compagine venne fondata nel 1937 proprio per Toscanini, che la guidò in concerti e opere leggendarie, di grandissima risonanza grazie anche alla diffusione via radio (la Nbc, National Broadcasting Corporation, era la principale radio americana). Quei concerti, oltre al valore musicale, furono circondati anche da un’aura simbolica: il direttore italiano aveva infatti lasciato per sempre l’Europa come gesto di definitiva rottura con i regimi fascista e nazista.
Toscanini resse il podio della Nbc fino al 1954 e quei concerti diventarono dischi storici, con le integrali sinfoniche di Beethoven e Brahms, oppure con il Verdi di Messa da Requiem e di Aida. Tutti li conosciamo.
Per il primo cd «Ritratti» siamo andati a scovare una rarità: la Sinfonia in sol minore K550 di Mozart. È la penultima del catalogo mozartiano, datata Vienna 1788, appartiene alla monumentale architettura delle tre finali, progettate come uno straordinario lascito (mai eseguite, Mozart vivente), per traghettare la forma della sinfonia dal Settecento al Romanticismo. Inconfondibile la melodia del primo tema del primo movimento. Inconfondibile lo stacco che le imprime Toscanini: anti-sentimentale, ma supportato da una pulsione nell’accompagnamento di straordinaria carica elettrica. Per confermare il carattere moderno della sua bacchetta, si ascolti la tenuta dell’Andante, centrale nella restituzione del tema enigmatico, frammentato, discendente, già stürmisch. La registrazione è del 1938-’39. Al 1939 appartiene l’Ouverture dal Guglielmo Tell, un classico nel repertorio toscaniniano.
Una novità invece ricompare nella seconda sinfonia del l’impaginato: qui viene presentata la Sesta di Beethoven, l’inconfondibile Pastorale. Nbc? No, troppo facile. Anche qui una scelta originale: vi portiamo a esplorare un suono nuovo, quello della Bbc di Londra. Giovane fanciulla, aveva solo sette anni quando il direttore le consegna questa memorabile interpretazione: è il 1937. Toscanini costruisce nella capitale inglese il trampolino per i concerti che terrà oltreoceano. Le sue stagioni, dal 1935 al 1939, restano come un lancinante grido di addio alla vecchia Europa: aveva forgiato tanta cultura, ma si stava inabissando nell’orrore.