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 2013  maggio 19 Domenica calendario

L’ALGORITMO FA L’EX MOGLIE MILIARDARIA —

Che importa se alle spalle gliene dicono di ogni colore: che è scaltra, che è vendicativa, che non guarda in faccia nessuno, che è pronta a immolare i genitori sull’altare del successo e via discorrendo. Se poi alla fine «scippi» in modo legale al tuo ex marito una formuletta che vale tre miliardi di dollari puoi ben sopportare le fantasiose considerazioni degli invidiosi. Che i maligni si sbizzarriscano pure. Intanto la bionda e greca Elena Ambrosiadou quel tesoro appena conquistato in tribunale se lo tiene stretto e se lo gode in barba al consorte, l’ex consorte, il dottor Martin Coward, abile nei giochi di Borsa eppure con la testa troppo sulle nuvole.
Già. Perché la regina della City ha messo a segno un kappaò micidiale. Si è presa l’algoritmo che controlla una montagna di soldi e l’ha chiuso nella cassaforte del suo hedge fund Ikos, blindandolo da ogni possibile pretesa, a maggior ragione se dell’ex dolce marito il quale però, guarda caso, è la mente che lo ha concepito e creato.
Un colpo fantastico. Lui si era dimenticato di registrarne la proprietà intellettuale. I due si sono lasciati, è cominciata una lunghissima causa, e il tira e molla è diventato un bagno di sangue per il matematico Martin Coward, laurea a Cambridge e consolidata esperienza di trading a Goldman Sachs prima di mettersi in proprio.
L’Alta Corte di Londra, nel pronunciarsi non ha avuto parole lusinghiere nei confronti della ex coppia di denari. «Sprezzante»: così ha bollato il cinquantacinquenne Coward. «Evasiva davanti alla giustizia»: è il pensierino espresso dal magistrato sulla regina della City. Però, nonostante i mille ostacoli caratteriali dei contendenti e dato che comunque doveva pronunciarsi, il giudice (una donna) ha stabilito un principio semplice: tu, Martin, è vero che hai inventato la formula con la quale governi l’hedge fund ma, siccome non l’hai depositata e quindi non hai eretto le barricate necessarie per rivendicarla come tua esclusiva invenzione, accade giocoforza che la stessa formula entri nel patrimonio condiviso con Elena ed essendotene andato da casa perdi sia l’hedge fund sia l’algoritmo. Beffa coi fiocchi.
C’è stato un tempo in cui Elena e Martin andavano d’amore e d’accordo. Due bei cervelli. Si erano incontrati nei campus di Cambridge venti anni fa. Lui con il master matematico. Lei ancora brava studentessa di ingegneria chimica ma appassionatissima di magie informatiche. Questioni di affinità elettive e di pari sensibilità per gli affari. Entrambi intuivano che nella City degli anni Novanta c’era lo spazio per il bingo. E difatti nel 1992, unendo creatività, intelligenza, una buona dose di spregiudicatezza fondarono Ikos, l’hedge fund, raccogliendo da subito un interesse insperato. Furono tanti i ricconi ad affidare a quei due i loro investimenti da custodire e moltiplicare grazie all’algoritmo portato in dote da Martin.
Nel giro di qualche anno nella cassaforte di Ikos si accumularono tre miliardi di dollari. Il guaio è che mentre le fortune professionali crescevano, calavano le fortune d’amore e il fuoco della passione che era stato coltivato a Cambridge si andava spegnendo. Nel 2009 il sipario calò anche perché Martin si invaghì di una italiana.
Pensava forse, Martin, di togliere il disturbo e di portarsi via il tesoro, ovvero l’algoritmo di Ikos. Ma il dottor Coward non aveva fatto bene i conti. Capita che l’allieva superi il maestro, quanto a intraprendenza e cinismo. E Elena le lezioni che servono per muoversi fra gli squali le aveva imparate a memoria. Eh no, caro mio. Se vuoi scappa pure ma la formula resta qui nella società e Ikos, visto che abbandoni il tetto coniugale, è mio. Il divorzio è stato una guerra feroce e ha aperto squarci su vizi inconfessabili, quale ad esempio la tendenza di Elena a spiare la vita privata e professionale dei suoi manager ingaggiando abili 007 privati.
Poco importa. Ciò che alla regina della City stava a cuore era la polpa, l’algoritmo. E l’ha avuta vinta. Salirà a bordo del suo «Falco Maltese», lo yacht comperato con 120 milioni di dollari e ormeggiato in Costa Azzurra, e brinderà a champagne. Alla cattiva sorte del fedifrago e ingenuo ex marito.
Fabio Cavalera