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 2013  maggio 20 Lunedì calendario

LA CRISI DEL MINI-BAR

«Preso qualcosa dal minibar?». Pagando il conto dell’hotel la domanda è di prammatica, soprattutto oggi che la crisi tocca anche i minibar, i piccoli frigoriferi che si trovano nelle camere. Secondo un sondaggio compiuto dalla associazione degli albergatori sono aumentatati i furti delle bottigliette d’acqua: i clienti bevono la minerale, poi riempiono i recipienti con acqua di rubinetto, e richiudono. Non solo in Italia, visto che il prezzo delle bottigliette d’acqua varia molto: da pochi centesimi nei Paesi del Centro Europa ai tre euro negli hotel italiani. Più difficile il furto di bibite o alcolici, ma c’è anche quello. Al momento del conto è perciò sempre meno la gente che dichiara la consumazione notturna.

Un’inchiesta giornalistica ha appurato che a Milano e Roma il prezzo di una lattina di birra nel minibar varia dai 5 ai 6 euro, mentre il vino può costare carissimo: sino a 20 euro per soli 33 centilitri. Non parliamo poi dello champagne: proibitivo. Perciò i consumi sono scesi ai minimi storici, e in vari alberghi si pensa di trasformare il servizio in frigo per clienti. Il minibar sembra sia stata un’invenzione della catena Hilton; il primo minifrigo, dotato di beni di conforto, è apparso nel 1974 forse non a caso a Hong Kong, mentre negli Stati Uniti erano presenti distributori di bibite al piano già dagli Anni Sessanta. Oggi per ottenere le tre stelle, secondo una normativa emanata dal ministro Brambilla, un hotel deve avere il minibar; questo porta di conseguenza all’aumento del prezzo della camera, anche se il cliente non usufruisce del servizio. Perché il minifrigo costa? Secondo gli albergatori è oneroso l’esercizio: il personale deve controllarlo, rifornirlo, pulirlo. Per venire incontro alla clientela sempre più in vena di austerità, la catena degli Una Hotel, racconta un articolo, ha deciso di offrire per 12 euro in più l’uso illimitato del frigobar e del wi-fi.

I clienti degli alberghi italiani, interrogati, suggeriscono la presenza di frutta, ma anche d’integratori vitaminici; mentre gli stranieri lamentano la scarsità dei cubetti di ghiaccio, soprattutto gli americani e gli inglesi. Ci sono in circolazione anche frigobar automatici, che calcolano il consumo appena viene asportata la bottiglietta, fosse anche solo per vedere il prodotto da vicino, con problemi poi alla reception. La lotta intorno al minibar tra albergatori e clienti continua con alterne vicende. Il confort non è più una necessità, ma un optional.