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 2013  maggio 20 Lunedì calendario

IL NODO DEI DOPPI STIPENDI DEGLI ONOREVOLI GRADUATI

Questa settimana l’aula della Camera dovrà eleggere un nuovo vicepresidente al posto di Lupi, nominato ministro e un nuovo segretario dell’ufficio di presidenza al posto del piddì Bocci, nominato sottosegretario; fin qui niente di nuovo, ma la cosa curiosa è che il «sorpasso a sinistra» operato dal premier con l’abolizione del doppio stipendio per ministri e sottosegretari parlamentari, mossa simbolicamente molto efficace, ha prodotto una circostanza singolare che qualcuno arriva a definire disparità di trattamento. Perché le Camere (a parte la rinuncia di Grasso e Boldrini alle loro indennità aggiuntive) hanno già deliberato da settimane nei rispettivi uffici di presidenza solo una sforbiciata del 30% delle indennità di funzione delle cariche apicali e del 25% dei costi per il loro personale di servizio. Dunque i due nuovi membri del governo ex deputati, stando così le cose, perderanno col cambio diverse migliaia di euro l’anno: considerando che un vicepresidente, al netto dei tagli già deliberati, oggi guadagna 1.774 euro netti in più dei semplici «peones» e ognuno dei segretari dell’ufficio di presidenza (sono 13) gode di un’indennità di 1.269 euro netti. Con la sua mossa Letta ha prodotto un effetto domino che avrà le sue conseguenze anche sui graduati delle Camere. Che sono un centinaio: oltre ai presidenti, 4 vicepresidenti, 3 questori (con indennità aggiuntive come quella dei vicepresidenti, 1.774 euro), 13 segretari di presidenza e 14 presidenti delle commissioni permanenti (1.269 euro in più), 28 vicepresidenti (317 euro) e 28 segretari di commissione, incaricati di redigere i verbali delle sedute (per «appena» 159 euro). In vista della sessione di bilancio, ai questori è stato già affidato l’incarico di svolgere un’istruttoria per altri possibili tagli e c’è chi scommette che incombe un azzeramento di tutte le indennità di carica, perché i grillini hanno giocato d’anticipo. «Io ho rinunciato alla doppia indennità come vicepresidente della Camera di 4 mila euro al mese», avverte il vicepresidente Luigi Di Maio. Stessa cosa hanno fatto i 14 vice presidenti di commissione creando un effetto simulazione: il presidente della commissione Ambiente Realacci ha annunciato che lui, i suoi due vice e due segretari rinunceranno alle doppie indennità. E quindi la vicepresidente Marina Sereni già prevede che sarà decisa la stessa cosa per tutti...