Alessandro Marchetti Tricamo, Corriere della Sera 20/05/2013, 20 maggio 2013
ROMA — È
solo questione di tempo. Poi si scoprirà se l’auto elettrica è vera rivoluzione o giocattolo da esibire per pochi irriducibili verdi. Nel frattempo, che sia Milano o Roma, ma rigorosamente nelle vie chic del centro, è sempre più facile imbattersi nell’elettrica Renault Twizy. Magari con un cavo di corrente che spunta da un balcone o da una finestra del primo piano. Una moto che assomiglia a un’auto. O viceversa. Definizione a parte (per la cronaca è un quadriciclo), la sensazione è confermata dai dati: la Twizy è l’unico veicolo elettrico in Italia ad avere numeri di vendita a quattro cifre con 1.545 unità nel 2012 e il nostro Paese è il terzo mercato dopo Germania e Francia.
A sorpresa, ma non troppo, in sella, o piuttosto al volante della Twizy, non ci sono i più giovani: se infatti il target iniziale erano «teenagers metropolitani» o «young businessman» (definizioni del marketing di Renault Italia), il cliente medio in Italia è più adulto, con un’età media tra i 40 e i 50 anni. Persone alla ricerca di «formule alternative di mobilità urbana», come spiegano i francesi, ma soprattutto, in modo più concreto e utilitaristico, interessate alla possibilità di entrare e parcheggiare nelle zone a traffico limitato senza pagare o rischiare multe.
«Ero indeciso tra una Rolls e una Twizy — scherza Christian De Sica, che poi serio aggiunge —, ma ho scelto la seconda perché mi permette di muovermi rapidamente in centro senza problemi».
D’altronde anche il prezzo spinge verso età più alte: in media la Twizy costa 8.800 euro, escluso il canone di noleggio della batteria (a partire da 50 euro al mese). Non proprio un listino dedicato a giovani e studenti. Neppure se il testimonial scelto dai francesi è il famoso dj David Guetta.
Non è quindi un caso che la versione più venduta in Italia non sia quella base chiamata 45 (velocità massima di 45 km/h), destinata anche ai ragazzi di 14 anni con patentino, bensì la più esclusiva e potente Technic (velocità massima di 80 km/h). Così come (forse) non è un caso che, vista l’età media degli acquirenti, dopo qualche mese dal lancio i francesi abbiano pensato bene di offrire come optional un sistema di protezione dalla pioggia e dal vento per guidatore e passeggero: una cornice in metallo da fissare a portiera e telaio e una sorta di finestrino in plastica trasparente e morbida da chiudere con una semplice chiusura lampo. Buono anche per i giorni d’improvviso ritorno d’autunno: «Per me è diventata una droga e la uso anche quando piove», racconta De Sica. Per l’attore romano nessun problema anche per la ricarica: «Sono fortunato, ho una presa in garage e a fine giornata inserisco la spina della Twizy come faccio con il telefonino».
Ad attirare è poi l’immagine di sicurezza: chi ha paura dello scooter trova nelle sue quattro ruote, nel telaio con quattro freni a disco, nell’airbag anteriore e nelle cinture di sicurezza a quattro (davanti) e tre (dietro) punti di ancoraggio, un senso di protezione. Tanto più se le portiere, solo opzionali (600 euro), sono scelte da quasi tutti i clienti. Il baricentro basso e l’assetto piuttosto rigido rendono la «piccola» stabile e semplice da guidare.
In secondo piano, tra le motivazioni d’acquisto, c’è il risparmio. Ma è un fatto: la ricarica, per la quale sono necessarie tre ore e mezzo, costa circa 1,50 euro. E dura fino a 100 km.
Alessandro Marchetti Tricamo