VARIE 17/5/2013, 17 maggio 2013
APPUNTI PER GAZZETTA - IL CONSIGLIO DEI MINISTRI CONGELA L’IMU
ROMA - Il Consiglio dei ministri ha approvato il decreto sul congelamento della rata Imu di giugno sulla prima casa e sul rifinanziamento della Cassa Integrazione in deroga. "Facciamo il rifinanziamento della Cig per un miliardo tondo", ha annunciato il premier Enrico Letta al termine dei lavori, smentendo le bozze circolate in mattinata che parlavano di soli 496 milioni. Le coperture, ha aggiunto, "hanno a che fare in un caso con la copertura presa dalla voce di bilancio in parte dai fondi produttività che non venivano utilizzati e con un impegno scritto a rimettere le risorse".
Soldi dal fondo produttività. A precisare i termini di questo punto ci ha pensato il miistro del Lavoro Enrico Giovannini. "Per la produttività - ha ricordato - in bilancio c’erano 500 milioni da erogare nel 2014 in base agli accordi tra le parti nel 2013: il governo ha deciso di prendere una parte che però sarà reintegrata. E’ una copertura di cassa temporanea e non ha nessun effetto sul numero di accordi".
Abrogato stipendio da ministro. Il decreto varato, ha aggiunto il presidente del Consiglio,"da le prime risposte che riguardano le famiglie, le imprese i lavoratori. Dentro un’azione già cominciata con il precedente governo con il decreto sui pagamenti per la pubblica amministrazione". "Il nostro primo atto - ha insistito - è stata la riduzione dei costi della politica che riguarda noi: con il decreto approvato abbiamo eliminato
lo stipendio da ministro, un punto importante che trasmette un messaggio forte".
Imu il 16 settembre. Per quanto riguarda l’Imu, il provvedimento fissa lo stop al pagamento della rata di giugno della tassa sulla prima casa, sugli alloggi popolari e per i terreni agricoli e i fabbricati rurali fino al 16 settembre. Se entro il 31 agosto non verrà adotatta una riforma complessiva della tassazione sulla casa si tornerà a pagare. "Come primo intervento - ha sottolineato Letta - il decreto sospende la rata dell’Imu che le famiglie italiane dovrebbero pagare a giugno e che non devono più pagare a giugno e si dà tempo al 31 di agosto, tempo entro il quale il governo e la maggioranza che lo sostiene dovrebbe realizzare la riforma dell’Imu. Diamo conseguenza al discorso che in Parlamento abbiamo fatto".
Deducibilità per le attività produttive. "Il perimetro che abbiamo indicato - ha proseguito - toglie tutte le categorie che hanno a che vedere con gli immobili di pregio, le abitazioni signorili, esclude terreni agricoli e fabbricati rurali, costituisce un perimetro che ci consente nei prossimi 100 giorni di fare la riforma dell’Imu. Troverete nel testo un segno molto forte di attenzione alle imprese nella riforma dell’Imu, c’è la previsione di forme di deducibilità per le imposte pagate per attività produttive".
Ossigeno per i precari della PA. Il Consiglio dei ministri ha anche stabilito lo spostamento dal 31 luglio al 31 dicembre della scadenza dei contratti per i precari della pubblica amministrazione. Nel decreto, ha comunicato Letta, ci sono anche "passaggi molto importanti, come la norma che fa ripartire la logica dei contratti di solidarietà, altro strumento importante per venire incontro a lavoratori e imprese".
La soddisfazione di Alfano. In conferenza stampa, a conclusione dei lavori, anche il vicepremier Angelino Alfano, che a fatica trattiene l’entusiasmo. "Non sono soddisfatto ma soddisfattissimo, la prima palla del governo è andata in goal", dice. "Il governo - aggiunge - si è incamminato su una buona strada perché il superamento dell’Imu è un obiettivo a portata di mano e darà una boccata ossigeno per famiglie e per deducibilità alle imprese. Per coprire quanto fatto non si sono messe tasse da altre parte ma 100 per cento tagli e zero tasse".
Manovra neutrale. Soddisfazione, quella di Alfano, condivisa dal ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni. Il decreto, ha spiegato, non cambia i saldi di bilancio. "Questa manovra è neutrale rispetto ai saldi di bilancio concordati a livello europeo", ha affermato, e "consente di guardare con ottimismo" alla possibilità di chiusura della procedura di infrazione per deficit eccessivo". Il provvedimento "copre un 50% del gettito dell’Imu a fronte del quale ci sarà l’autorizzazione ad accrescere le anticipazioni di tesoreria per i Comuni e il costo sarà a carico dello stato utilizzando", ha proseguito. Saccomanni si è mostrato fiducioso anche sull’andamento generale della nostra economia. "Le stime che vengono fatte dai principali organismi internazionali prevedono un profilo di crescita verso il terzo-quarto trimestre di quest’anno e una ripresa l’anno prossimo - ha affermato - Non c’è nulla delle cose che succedono oggi che altera questa previsione".
Minniti nominato sottosegretario. Il cdm ha proceduto infine ad alcune nomine. Marco Minniti è il nuovo sottosegretario di Stato con delega ai servizi segreti mentre Daniele Franco è stato scelto per la carica di ragioniere dello Stato.
(17 maggio 2013)
BERLUSCONI ESULTA (REPUBBLICA.IT)
ROMA - "La sinistra era sicura di vincere e invece deve fare i conti con il nostro programma. L’imu è il nostro primo successo, già a giugno non dovremo più pagarla".
Lo dice Silvio Berlusconi commentando il decreto approvato questa mattina dal Consiglio dei ministri che rinvia il pagamento della rata di giugno della tassa sulla prima casa a settembre in attesa di una riforma complessiva della materia che il governo intende portare a termine entro agosto.
Valutazioni critiche arrivano invece dal Movimento 5 Stelle e dalla Lega. "Con questo decreto legge la prima palla del Governo non è andata in gol come sostiene Alfano, ma è stata tirata in tribuna - sostiene Roberto Calderoli - Il tanto proclamato decreto legge sembra un pesce d’aprile: sull’Imu un rinvio di soli due mesi e mezzo e poi con tutta probabilità arriverà la stangata, sulla cassa integrazione in deroga risorse assolutamente insufficienti".
I deputati del M5S in una nota rincarano: "Il premier Enrico Letta aveva detto che non sarebbe stato il decreto dei miracoli, ma non pensavamo certo che si sarebbe trasformato nel decreto degli struzzi". "Su questioni di importanza vitale per famiglie, lavoratori e imprese - aggiunge il Gruppo di Grillo a Montecitorio - il governo fa come i grandi uccelli che non volano: infila la testa sotto la sabbia e rinvia la soluzione a data da destinarsi".
Poi, entrano nel merito: "C’è la momentanea boccata d’ossigeno per l’alloggio principale, ma è saltata la sospensione Imu per le imprese. Inoltre, restano fuori dal decreto gli immobili affittati a canone concordato. Il governo non ha ritenuto necessario ripristinare alcun beneficio fiscale per questa tipologia di locazione che contribuisce ad alleviare l’emergenza casa soprattutto nelle grandi città". In più "se un esecutivo già oggi litigioso su tutto non dovesse trovare la quadra della riforma complessiva della tassazione sulla casa entro il 31 agosto, i contribuenti dovranno comunque versare il 16 settembre quello che non hanno pagato a giugno. E così al danno si aggiungerebbe la beffa".
Commenti cauti arrivano dall’Associazione dei Comuni. "Con il varo del decreto ci troviamo in una situazione ’tampone’ che al momento offre una soluzione temporanea alla mancanza di liquidità generalizzata", afferma il presidente Alessandro Cattaneo. "Prendiamo atto di questa situazione - afferma - ma segnaliamo le incertezze di fronte alle quali si trovano i Comuni nella predisposizione dei loro bilanci. Incertezze alle quali pare difficile poter dare risposta".
Sull’approvazione del decreto per il rinvio dell’Imu interviene anche la Commissione europea spiegando che analizzerà il provvedimento riservandosi di dare le proprie valutazioni. "La commissione - si legge in una nota - prende atto degli annunci di oggi da parte del governo italiano e accoglie con favore l’impegno determinato per garantire che gli obiettivi di bilancio concordati siano soddisfatti. Saremo lieti di analizzare il decreto adottato oggi e presenteremo le nostre valutazioni e raccomandazioni".
"Sull’Imu è bene che non si sia presa una decisione strutturale, però bisogna discutere perché come è noto non è giusto ridurre la tassazione patrimoniale, perché questo ricadrebbe su altre risorse di cui c’è bisogno", è stato il commento di Susanna Camusso, segretario della Cgil, che però è più critica per quanto riguarda il tema della cassa integrazione: "Se da un lato c’è il riconoscimento che le risorse necessarie erano molte di più di quelle di cui il Governo parlava in questi giorni, permane la scelta di prenderli dal lavoro, si sottraggono da altre fonti che in questo momento sono essenziali", è stata la valutazione del segretario. Sul tema, ha precisato la Camusso, "bisogna vedere concretamente le tabelle. Non si possono però cercare risorse nella formazione professionale che è uno degli strumenti per le politiche attive del lavoro. Non si capisce perché una delle poche fonti di decontribuzione che permette di alzare un po’ le retribuzioni venga passata al finanziamento degli ammortizzatori". Secondo il segretario della Cgil questa è "la filosofia che abbiamo contestato, cioè l’idea che il lavoro continua a suddividere sempre le stesse risorse, mentre il lavoro avrebbe bisogno di investimenti".
Non gradisce le parole di Berlusconi il segretario del Pd, Guglielmo Epifani, che ritiene che ora "bisogna lasciar lavorare il governo. Vedo - ha aggiunto - che Berlusconi si intesta una parte del merito dei provvedimenti di oggi, ma è anzitutto merito del governo. Se il governo inizia a far bene, non bisogna mettere sulla sua strada mille ostacoli di ogni tipo".
Per Confindustria il decreto approvato oggi è una misura necessaria per fare fronte "alla situazione di emergenza sociale che colpisce il Paese. "Contiamo - si legge in una nota - sull’impegno assunto dal governo di rifondere quanto prima le risorse attinte dai fondi per la produttività utilizzati come copertura temporanea della cig. Rimane il nodo rappresentato dal ricorso ai fondi interprofessionali, risorse di imprese e lavoratori a sostegno dell’occupabilità". Confindustria ribadisce la "necessità che in futuro si provveda al ripristino integrale anche di queste risorse e che si ripensino i meccanismi di accesso alla cig, che devono essere uniformi su tutto il territorio". Per quanto riguarda l’Imu, "Confindustria apprezza l’introduzione del principio della deducibilità, che è una novità importante e recepisce una proposta che Confindustria nei giorni scorsi ha avanzato al governo. Ci aspettiamo entro la fine di agosto un’azione coerente con il principio enunciato nel decreto approvato oggi, che vada verso la riscrittura del complesso della tassazione sugli immobili attraverso un provvedimento organico". Confindustria conclude sottolineando che "è importante che da adesso l’azione del governo si indirizzi verso misure che favoriscano la competitività e rilancino lo sviluppo e l’occupazione".
(17 maggio 2013)
EQUITALIA CANCELLATA
MILANO - Lo stop alle riscossioni di Equitalia rischia di costare ai comuni 2,5 miliardi di euro. Un salasso enorme, proprio mentre il governo ragiona su come rimodulare l’Imu dopo la sospensione della rata di giugno. Senza Imu ed Equitalia nelle casse dei comuni italiani potrebbero mancare 4,5 miliardi di euro. Ma se per l’imposta sugli immobili la questione è puramente politica e il ministro dell’Economia, Fabrizio Saccomanni, è al lavoro per garantire la copertura finanziaria allo stop dell’acconto; sul fronte Equitalia c’è una buona dosa di negligenza.
E sì, perché la legge che decreta, a partire da lunedì prossimo 20 maggio, la fine del monopolio di Equitalia passando il compito di riscossione ai comuni, compie due anni. Anni in cui solo 2mila enti si sono adeguati: tradotto da lunedì sarà caos per 6mila sindaci. Senza dimenticare che a rischio ci sono 2mila dipendenti di Equitalia che lavorano alle pratiche degli enti locali. L’Agenzia delle Entrate aveva proposto di trasferirli ai comuni, un’idea caduta nel vuoto. Eppure adesso nelle città serviranno molti più dipendenti, senza dimenticare la costituzione (con relativi costi) delle società locali che prenderanno il posto di Equitalia.
Se sul fronte dei costi - e alla faccia della promessa spending review - i conti si faranno solo nei prossimi mesi, da subito si dovranno fare i conti con le mancate riscossioni. Con il risultato che molti automobilisti potranno stracciare la contravvenzione della polizia municipale avendo la certezza di farla franca. Il problema però non riguarda solo le multe legate alle infrazioni stradali, ma anche tutte le altre tasse comunali, compresa quella per i rifiuti: un danno enorme per le casse comunali che da questa "fonte" ricava complessivamente 1,4 miliardi di euro l’anno. Il sistema - infallibile - di riscossione legato ai verbali non pagati faceva sì che più dell’80 per cento dei cittadini pagasse subito i verbali che gli venivano contestati, con la certezza di essere altrimenti perseguitati a vita con interesse semestrali a tassi elevatissimi.
Insomma se l’addio ad Equitalia per la riscossione delle multe e delle imposte comunale permetterà a qualcuno di dormire sonni tranquilli, per molti altri potrebbe essere un problema. Oltre all’aumento della spesa pubblica per adeguare le strutture comunali (la nuove società dovranno essere dotate - per esempio - di un consigli di amministrazione) non bisogna dimenticare la riduzione di risorse da destinare alla sicurezza stradale. Una norma, quasi sempre disattesa, prevede che il 50% degli introiti delle contravvenzioni sia destinato al miglioramento della sicurezza stradale: sulle strade urbane si consuma il 76,4% degli incidenti con il 45,2% di morti. Da lunedì i fondi per la prevenzione saranno ancora meno.
(17 maggio 2013)
DANIELE FRANCO
Tra le decisioni adottate dal Consiglio dei ministri n. 4 di questa mattina anche la nomina di Daniele Franco quale nuovo Ragioniere generale dello Stato, che lascia il ruolo di direttore centrale della Banca d’Italia per l’area Ricerca economica e relazioni internazionali.
La carica di Ragioniere Generale è uno dei ruoli chiave nelle fila degli alti funzionari pubblici, i grandi burocrati che hanno in mano la gestione concreta dello Stato italiano, chiamato ad interloquire con la classe politica e il governo sulla tenuta dei conti pubblici ed il rispetto delle politiche di bilancio. Il Ragioniere generale uscente è Mario Canzio, preceduto a sua volta da Vittorio Grilli, poi ministro dell’Economia nel Governo Monti. Nella nota diffusa da Palazzo Chigi al termine della riunione, il governo ha espresso un «sentito ringraziamento» a Canzio che «ha servito le Istituzioni per 41 anni e negli ultimi 8 ha esercitato un ruolo di altissima responsabilità con diversi governi, dimostrando assoluta imparzialità e contribuendo ad assicurare la tenuta dei conti pubblici».
Nato a Trichiana (Belluno) nel 1953, Franco ha conseguito la laurea in Scienze politiche all’Università di Padova nel 1977, seguita da un Master in organizzazione aziendale, sempre a Padova, e da un Master of Science in economia presso l’Università di York, in Gran Bretagna. A seguire, l’ingresso in Banca d’Italia, con incarico al Servizio Studi (1979-1994) e la nomina a Consigliere economico presso la Direzione generale degli affari economici e finanziari della Commissione europea.
Tra il 1997 e il 2007 Franco assume poi l’incarico di direttore della Direzione finanza pubblica del Servizio studi di via Nazionale. Dal 1999 al 2007 presiede anche il Gruppo di lavoro di finanza pubblica del Sistema europeo di Banche centrali. Dal 2007 al 2011 è invece a capo del Servizio studi di struttura economica e finanziaria. Infine, da luglio 2011, l’incarico di Direttore centrale dell’Area ricerca economica e relazioni internaziona