Vladimiro Polchi, il Venerdì 17/5/2013, 17 maggio 2013
GIOCARE NEL LIVERPOOL? SI PUÒ, BASTA PAGARE (A FIN DI BENE)
Morire dalla voglia di giocare nel Manchester United? O forse sognate la maglia del Liverpool? Nessun problema, mettete da parte qualche sterlina, prenotate un volo per l’Inghilterra e iniziate ad allenarvi. Per chi, come lo scrittore Nick Hornby, soffre della Febbre a 90° è arrivata una medicina infallibile: giocare una vera partita nello stadio dei sogni. È quanto promette Football Aid, un’associazione benefica con sede a Edimburgo. Basta scegliere club, match e ruolo in cui giocare. Poi mettersi in fila, perché sono già centinaia i «sognatori» pronti a pagare pur di scendere in campo.
A inventarsi Football Aid è stato un imprenditore scozzese, Craig Paterson, in cerca di fondi per la cura del diabete, malattia diagnosticata a suo figlio all’età di 12 anni. L’idea «sfrutta» la follia dei tifosi, pronti a spendere uno sproposito per ogni cimelio della loro squadra. «Chissà quanto sarebbero disposti a pagare per fare gol nel loro amato stadio», si è chiesto Paterson. Tanto, ovviamente. Così, dal debutto della sua associazione nel 2001, ha organizzato 501 partite in tutta la Gran Bretagna, coinvolgendo oltre 13 mila giocatori.
Come funziona? Tutti i club inglesi mettono a disposizione il proprio impianto (campo e spogliatoi) per una partita. I tifosi, registrandosi su footballaid.com, acquistano un posto in squadra e decidono se giocare 45 o 90 minuti. Il costo varia a seconda della squadra e del ruolo scelto: si va da 160 sterline per schierarsi in difesa nel Blackpool a 1.400 per giocare in attacco nel Liverpool o Manchester United. E tutto finisce in beneficenza. Una volta in campo, ci si ritrova con gli altri «calciatori per passione» che da tutto il mondo si sono iscritti al match: un esercito di dilettanti, assistito da una vecchia gloria prestata dalla squadra ufficiale.
A farla da padroni, o quasi, sono gli italiani: dopo gli inglesi (che però giocano in casa), siamo noi i migliori clienti di Football Aid. «Centinaia di fan italiani hanno già giocato nei nostri stadi» conferma Simon Farnan, website manager dell’associazione, «scegliendo decine di club: dall’Arsenal al Chelsea». Valerio Spinola è uno di loro: «L’anno scorso ho fatto il portiere nell’Everton e con 400 sterline sono entrato nella cattedrale dei miei sogni. Da non dormirci». Marco Polica, trentenne romano, invece si sta ancora allenando: «Ho prenotato una maglia da centrocampista nel West Ham per 300 sterline. Giocherò solo il secondo tempo e spero di incontrare calciatori scarsi come me. Se no sarà un massacro». Un sogno impossibile? «Giocare anche all’Olimpico di Roma».