Sette 17/5/2013, 17 maggio 2013
GLI SCAFFALI TI CONTROLLANO
New York
Una selva di telecamere su ogni scaffale che registrano tutti i tuoi movimenti nel supermercato: quello che compri, ma anche quello che tocchi, le esitazioni, le espressioni del volto. Non se ne sente davvero il bisogno, in un mondo già invaso dalle telecamere di sorveglianza ormai sparpagliate in ogni strada cittadina affollata e negli stessi supermercati, come deterrente antifurto. Nella torre di appartamenti in cui abito, a New York, ci sono telecamere ovunque: ascensori, pianerottoli, cantine, lavanderia, sala giochi per i bambini, palestra, terrazzo condominiale. Il desk del portiere sembra una cabina di regia. È per prevenire gli incendi, dicono, ma la vera specialità è beccare chi fuma dove è proibito. Ma perché dovremmo essere sbirciati momento per momento mentre compriamo fagioli in scatola e detersivi? Perché forse questo è l’unico modo per far sopravvivere i supermarket, evitando che tutto il commercio si trasferisca sul web, spiegano gli analisti. Anche se è ancora limitato al 5% degli acquisti, il commercio online negli Stati Uniti avanza, infatti, a una velocità quattro volte superiore rispetto a quello tradizionale. Che, a parte il maggior costo per la gestione del negozio e il riempimento degli scaffali fisici, ha un altro svantaggio rispetto al negozio “virtuale”: chi gestisce un supermarket sa solo cosa ha venduto e quanta gente è entrata. Troppo poco nella società di Big Data nella quale la conoscenza capillare del comportamento dei singoli è decisiva per il successo di un prodotto come di una campagna elettorale. Gli store provano con la carta-fedeltà che registra gli acquisti dei singoli, ma vale solo per chi accetta il programma, attratto da qualche sconto. Chi vende online, invece, sa chi compra cosa, quali articoli sono stati scelti per primi, chi temporeggia prima di acquistare, chi visita il sito e se ne va senza comprare nulla. E può correre ai ripari con campagne mirate o qualche promozione. L’idea, allora, è di portare Big Data in mezzo agli scaffali. Alcune società della Silicon Valley, come Square o Prism Skylabs, già vendono alle catene di distribuzione sistemi per monitorare le scelte di ogni cliente: chi compra cosa, quanto tempo davanti a uno scaffale, quali prodotti vengono toccati, esaminati e rimessi al loro posto, l’efficacia delle promozioni. Tutto ripreso da telecamere e trasmesso in una nuvola informatica dove questa enorme mole di informazioni viene scomposta e processata. Non vi piacerà, ma forse è l’unico modo per continuare ad avere la possibilità di passeggiare tra gli scaffali spingendo un carrello.