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 2013  maggio 16 Giovedì calendario

«PRONTO… SONO BERGOGLIO». E LA CEI SCATTA SULL’ATTENTI


«Pronto, sono Bergoglio...»: nei sacri palazzi serpeggia speranza mista a timore. Papa Francesco, infatti, non è abituato a utilizzare segretari, perciò ancora oggi, giunto da oltre due mesi al vertice del soglio di Pietro, continua a chiamare direttamente dal suo cellulare. Uno degli ultimi, in ordine di tempo, a essere chiamato è stato il suo vecchio amico Giovanni Battista Gandolfo, responsabile del servizio per gli enti caritativi a favore del Terzo mondo della Conferenza episcopale italiana, una struttura che si occupa di distribuire gli aiuti alle Chiese bisognose con i fondi dell’8 per mille. L’amicizia con monsignor Gandolfo nasce dagli stretti rapporti della Chiesa argentina con quella italiana. Mesi fa Bergoglio, allora arcivescovo di Buenos Aires, aveva inoltrato una pratica alla Cei per la richiesta di aiuti. Ma di questa richiesta non aveva più avuto notizie. Ora c’è da scommettere che la domanda sia stata immediatamente sbloccata e abbia trovato una via privilegiata.
Intanto, dopo la gaffe del comunicato di congratulazioni ad Angelo Scola il giorno dell’elezione di Bergoglio, i rapporti fra i vertici della Cei e il Papa stanno migliorando. Il presidente. Angelo Bagnasco, ha già incontrato due volte Papa Francesco. E il 23 maggio tutto l’episcopato italiano, riunito a Roma per l’assemblea plenaria della Cei, pregherà con il Pontefice nella basilica di San Pietro, per una solenne «Professio fidei» al termine della quale Bergoglio pronuncerà un attesissimo discorso alla Chiesa italiana.
Un altro a essere chiamato spesso dal Pontefice direttamente sul cellulare è il vescovo di Albano, Marcello Semeraro. Nei giorni scorsi il telefono è suonato mentre il vescovo stava facendo visita a un ammalato di Sla. Il Papa aveva bisogno di consultarsi con Semeraro che conosce molto bene la curia romana. Il vescovo di Albano si è allontanato e, al termine della conversazione, ha chiesto al Papa se poteva passargli il malato. Bergoglio, senza esitare, si è intrattenuto a lungo con il paziente, chiedendo notizie sulla sua salute, la famiglia, l’assistenza medica. Papa Francesco vescovo di Roma e «parroco del mondo». (Ignazio Ingrao)