Rolla Scolari, il Giornale 15/5/2013, 15 maggio 2013
LE DONNE CHE CAMBIANO IL MONDO JULIA PIERSON
C’è una donna negli Stati-Uniti che ha più controllo di chiunque altro sulla vita di Barack Obama, con eccezione fatta per la First Lady Michelle. Lo ha detto lo stesso presidente americano il giorno in cui, a marzo, Julia Pierson ha giurato solennemente di proteggere Obama, il vice presidente Joe Biden e le loro famiglie da qualsiasi minaccia.
Julia Pierson, 53 anni, è il nuovo direttore dei Servizi segreti, l’agenzia federale che si occupa della protezione della leadership americana. I suoi agenti seguono il presidente ovunque vada.
Nel suo semplice tailleur gonna nero che fascia qualche chilo in più, la pettinatura demodé e soltanto un giro di perle a rompere la mascolina austerità, Pierson non soddisfa l’immagine cinematografica e commerciale un po’ ovvia proposta da molti film e serie televisive della giovane e rampante donna agente che tra un anti depressivo in Homeland e una crisi di iperemotività in Zero Dark Thirty scala le vette dei templi segreti della sicurezza americana.
Nonostante Pierson occupi una delle poltrone più alte negli Stati Uniti, nella sua biografia ufficiale non ci sono dettagli sulla sua vita privata, di cui si trova poco anche sui giornali. Di lei ci sono pochissime fotografie su internet, immagini su quotidiani e televisioni. In una - la foto ufficiale della sua biografia - appare in primo piano sorridente con alle spalle la bandiera americana. Assomiglia un po’ a Sigourney Weaver, con una certa aria tosta ma gentile. Ci sono poi i fermo immagine del giorno del suo giuramento, assieme a Obama e Biden. In un’altra fotografia, molto in primo piano e la Casa Bianca alle sue spalle, compare con un paio di occhiali neri da agente in azione. Sono proprio gli occhiali che, nell’immaginario comune, indossano gli agenti dei Servizi segreti americani: tanto per intenderci quelli che nei film hanno sempre la cravatta, sono fasciati in completi scuri, hanno l’auricolare e parlano a bassa voce rivolgendosi verso il microfono nascosto dal bavero della giacca quando il presidente sta per scendere dalla scaletta dell’aereo o per entrare in un centro conferenze per un importante discorso, mentre le telecamere mostrano i tiratori scelti appostati sui tetti.
Nei servizi segreti, spiega il New York Times , ci sono 3.500 di questi agenti speciali. Soltanto il 10% di loro è donna. È un’agenzia nata nel 1865 con il mandato originale - che ancora detiene - di arginare la contraffazione di danaro. A quasi 150 anni dalla sua nascita, resta ancora uno dei dipartimenti della sicurezza negli Stati Uniti in cui la presenza maschile domina. La nomina di Julia Pierson è dunque in un senso rivoluzionaria: «È una buona notizia e un’importante pietra miliare», ha detto Tom Carper, capo del comitato per la Sicurezza interna al Senato americano.
Secondo i mass media americani, la missione del nuovo direttore non sarà soltanto quella di organizzare la protezione della leadership, ma anche quella di lottare contro e cambiare da dentro un ambiente dominato da soli uomini. Inoltre, Julia Pierson dovrà nei prossimi mesi dare una ripulita all’immagine dell’agenzia. Il suo predecessore, Mark Sullivan, è andato in pensione a febbraio dopo essersi scusato davanti al Congresso per il comportamento di alcuni suoi agenti. Uno scandalo ha infatti colpito una delle agenzie governative più elitarie e selettive ad aprile 2012. Una dozzina di agenti speciali dei Servizi segreti, in Colombia per preparare la visita del presidente, ha invitato in camera d’albergo prostitute e l’affare è diventato pubblico. Secondo l’inchiesta condotta in seguito, la sicurezza del presidente non sarebbe stata messa in pericolo dall’accaduto.La reputazione dell’agenzia sì. Alcuni agenti hanno perso il lavoro e oggi Pierson si occupa anche di rafforzare l’immagine indebolita del Servizi segreti davanti al pubblico americano.
Dopo lo scandalo, nominare una donna direttore è sembrata a molti una buona idea, soprattutto a un presidente criticato nei mesi precedenti per non aver messo abbastanza donne in poltrone importanti. La sua scelta, però, non ha trovato tutti d’accordo se, come ha raccontato il Washington Post, fino a poche settimane prima della nomina secondo alcuni funzionari dei Servizi segreti la signora Pierson, che era già capo dello Staff dell’agenzia, era considerata un candidato debole.
«Non ha fatto abbastanza trincea, ha passato la maggior parte del tempo in ufficio», avrebbe detto al giornale di Washington uno dei suoi colleghi. Ha negato e appoggiato la signora l’ex direttore Ralph Basham.
Julie Pierson ha passato 30 anni nei Servizi segreti. Ha cominciato sul campo nel 1983 come agente speciale nel suo Stato, la Florida. Dal 1988 al 1992 è stata nella Presidential Protective Division, la squadra di protezione del presidente, allora George Bush padre. La sua è «una carriera esemplare» secondo Barack Obama che, il giorno del giuramento di Pierson, ha anche detto d’essere sicuro di aver messo la sua sicurezza e quella della sua famiglia nelle migliori mani possibli. «Fa sempre un eccellente lavoro, qualsiasi missione le sia assegnata», ha detto al New York Times Barbara Riggs, che è stata suo superiore e prima donna vice direttore dell’agenzia, ricordando anche quando, per proteggere George Bush padre in una visita a Disney World in Florida la signora Pierson si mascherò da personaggio di Walt Disney.