Tommaso Ciriaco, la Repubblica 12/5/2013, 12 maggio 2013
“LA MIA TESI SU TOGLIATTI E UN CAFFÈ CON NAPOLITANO”
ROMA — Questa storia inizia la settimana scorsa. Squilla il cellulare di Giuditta Pini, ventottenne deputata del Pd. «Onorevole, è la Presidenza della Repubblica. Il Presidente vorrebbe incontrarla venerdì prossimo». Panico. «Va bene, ci sarò». Sette giorni dopo, di buon mattino, la parlamentare si ritrova nello studio del Capo dello Stato, faccia a faccia con Giorgio Napolitano. «Siedi pure. Posso offrirti un caffé? Un biscotto? ». Lei ringrazia, ma ha lo stomaco chiuso e la voglia matta di sapere perché si trova lì. «Non ci avevo dormito. Continuavo a chiedermi: che ho combinato?». Lo capisce in fretta: «Il Presidente fa uscire tutti. E dice: “So che hai scritto una tesi su Togliatti, ti va di parlarmene?”».
Pini viene da Modena. Veste molto casual, scarpe da tennis e zainetto. Indossa occhiali da sole rossi, anche in Parlamento. Come ai tempi dell’Onda studentesca del 2008. Deve discutere la tesi in Lettere e Filosofia. «Parla di Togliatti, del rapporto con la moglie Rita Montagnana e con Nilde Iotti. Della morale del Pci dal 1940 al 1960. E di come la stampa trattava la questione». Napolitano, incuriosito, l’ha chiamata.
Si è presentata al Quirinale di buon mattino. «Ehm, avrei un appuntamento con il Presidente... ». L’hanno identificata, poi su veloce verso lo studio presidenziale. «Gli ho parlato della tesi. Poi il Presidente è intervenuto. Conosceva Togliatti e mi ha parlato anche di Longo e di Pajetta». Si è commosso? «No, lui no. Io? No, ero terrorizzata, immobile sulla sedia... poi mi sono sciolta. Devo dirlo, il Presidente è un signore. Un padre della patria».
Discutono, le chiede della nuova esperienza: «Mi ha dato consigli, si è informato dei miei colleghi. Anche lui è diventato deputato a 28 anni. Ma allora si interveniva in Aula dopo tre anni... Erano carriere lunghe...». Il tempo scorre, il Presidente si informa dell’Emila dopo il sisma. L’agenda è fitta: «Glielo ricordano. Annuisce. Però prosegue...». Lo strano faccia a faccia è agli sgoccioli. «Mi dona l’autobiografia firmata. E mi dice: “Proverò a venire alla discussione della tua tesi». Panico bis.
Svestiti i panni quirinalizi, Pini scappa da una delegazione di OccupyPd. In jeans e occhiali rossi. Scioglie la tensione con una maxi Peroni e una sigaretta. E del Pd proprio non avete parlato? «No. E comunque - sorride mica lo direi...».