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 2013  maggio 12 Domenica calendario

GLI ITALIANI NON SI FIDANO DELLE BANCHE

Quasi 15 milioni di italiani non tengono i propri risparmi presso un istituto di credito. A livello europeo nessun altro Paese può contare un numero così elevato di cittadini che non possiede un contro corrente in una banca. Lo rileva un’elaborazione dell’ufficio studi della Cgia di Mestre.
E visto che è difficile immaginare che quindici milioni di italiani siano così a secco da non avere nulla da depositare, c’è da pensare che una buona parte preferisce tenere i propri risparmi sotto il materasso, o nasconderli in casa, anziché depositarli in banca. Un fenomeno, secondo il segretario della Cgia, Giuseppe Bortolussi, «riconducibile a ragioni storiche e culturali ancora molto diffuse in alcune aree e fasce sociali del nostro Paese». Si tratta soprattutto di persone di una certa età, con un livello di scolarizzazione molto basso, che vivono in piccoli centri o in zone isolate, campagna, collina o montagna. Inoltre, osserva Bortolussi, «in Italia è molto praticato il pagamento in contanti. Pertanto, coloro che ricorrono a questa modalità hanno la necessità di avere i soldi sempre a portata di mano».
In realtà, l’indagine prende in considerazione solo gli sportelli bancari, mentre sappiamo che in Italia moltissimi pensionati tengono i propri soldi nei libretti di risparmio postale. Ci sono poi quelli che utilizzano il conto corrente di un familiare per depositare i propri soldi. Ma, sebbene parziale, l’elaborazione della Cgia di Mestre è stata realizzata su dati della Commissione europea che ha monitorato quanti cittadini europei con più di 15 anni di età non dispongono di un contro corrente bancario. In Italia ci sono quasi 15 milioni di persone senza un conto (pari al 29% degli italiani over 15). Seguono Paesi come la Romania, con poco più di 9.860.000 persone (55% del totale dei romeni over 15) e la Polonia, con poco meno di 9.700.000 cittadini (il 30% della popolazione totale).
Il divario con i Paesi nostri omologhi è abissale. In Francia e nel Regno Unito i cosiddetti unbanked sono in entrambi i casi poco più di un milione e mezzo (pari al 3% della popolazione con più di 15 anni). In Germania, invece, la soglia di coloro che non detengono un conto corrente si abbassa a poco più di un milione e quattrocentomila persone (pari al 2% del totale dei tedeschi over 15).
Secondo Bortolussi, «non sono poche le persone che diffidano delle nostre banche perché ritengono che le spese di gestione di un conto corrente siano troppo elevate». Un’accusa, quest’ultima, che gli istituti di credito a cominciare dall’Abi respingono da sempre, ritenendo, tra le altre cose, che l’elevato costo sia da attribuire al livello di tassazione raggiunto in Italia. Un peso che non è riscontrabile in nessun altro Paese d’Europa.