VARIE, 10/5/2013, 10 maggio 2013
ROMA - Lo ius soli, in Europa, non è presente "se non con alcune eccezioni estremamente regolamentate"
ROMA - Lo ius soli, in Europa, non è presente "se non con alcune eccezioni estremamente regolamentate". Lo scrive il leader del Movimento 5 Stelle, in un post sul suo blog, nel quale chiarisce che in Italia, "se si è nati da genitori stranieri e si risiede ininterrottamente fino a 18 anni", lo ius soli è già un fatto acquisito e spiega: "chi vuole al compimento del 18simo anno di età può decidere di diventare cittadino italiano". Non è la prima volta che Grillo si scaglia contro la questione della cittadinanza per i figli degli immigrati: a gennaio 2012 l’aveva definita una "questione priva di senso". Ma all’interno del Movimento le posizioni si spaccano: "Grillo non è un parlamentare. Io sono favorevole allo ius soli", ha detto del Movimento 5 Stelle, Alessandro Di Battista, che aggiunge: "Non sono però io a decidere. Il Movimento 5 Stelle è favorevole alla democrazia diretta, quindi saranno i cittadini a decidere. Naturalmente per la democrazia diretta è fondamentale che i cittadini siano correttamente informati". Alla domanda se sia giusto che un figlio di tunisini nato e cresciuto in Italia non sia cittadino italiano, Di Battista ha risposto: "Non è giusto. Io sono per lo ius soli. È più italiano il figlio di immigrati nato e cresciuto in Italia piuttosto che un argentino, nipote di italiani, che l’Italia non l’ha mai vista. È una questione di diritti fondamentali tra cui il diritto alla cittadinanza". Di Battista conviene che lo ius soli vada regolamentato e che non può esere considerato cittadino italiano il figlio di una donna straniera che viene in Italia a partorire e poi se ne va. "Io penso - prosegue Di Battista - che serva un certo numero di anni di permanenza in Italia". Di Battista chiarisce che il suo pensiero non è la linea del Movimento 5 Stelle, ma neppure il pensiero di Grillo lo è. "Ciò che scrive Grillo sul suo blog - spiega Di Battista - equivale a quello che può scrivere Scalfari su ’Repubblica’. La linea 5Stelle va decisa dai cittadini con la democrazia diretta. Cittadini che, naturalmente, devono essere informati correttamente" La posizione del leader del Movimento. "Questa regola può naturalmente essere cambiata, ma solo attraverso un referendum nel quale si spiegano gli effetti di uno ius soli dalla nascita. Una decisione che può cambiare nel tempo la geografia del Paese non può essere lasciata a un gruppetto di parlamentari e di politici in campagna elettorale permanente. Inoltre, ancor prima del referendum, lo ius soli dovrebbe essere materia di discussione e di concertazione con gli Stati della UE. Chi entra in Italia, infatti, entra in Europa", aggiunge il leader del Movimento, che poi attacca la poca chiarezza della sinistra: "Dalle dichiarazioni della sinistra che la trionferà (ma sempre a spese degli italiani) non è chiaro quali siano le condizioni che permetterebbero a chi nasce in Italia di diventare ipso facto cittadino italiano". Le reazioni. Dura la reazione di Nichi Vendola: "Ho visto qualche giorno fa che Grillo ha prodotto un fotomontaggio, dove io sono con Ignazio La Russa: un modo per denigrare Sinistra Ecologia e Libertà. Lui non ha bisogno nemmeno di un fotomontaggio perché oggi condivide le opinioni di La Russa. In un Paese che ha conosciuto l’oltraggio e la vergogna delle leggi razziali e della Bossi-Fini evidentemente Grillo non pensa che i diritti universali dei cittadini siano una bandiera da sventolare", ha detto il leader di Sel, facendo riferimento anche a quanto dichiarato da Ignazio La Russa che, sulla posizione di Grillo in merito allo ius soli ha detto: "Finalmente una posizione chiara e condivisibile da Grillo: no allo ius soli salvo referendum. Ma siccome in Italia non esiste il referendum propositivo (Grillo evidentemente non lo sa, ma pazienza!) bisogna che ci sia un impegno sin d’ora a promuovere un referendum abrogativo se la maggioranza votasse una legge siffatta. Fratelli d’Italia sicuramente sarebbe in prima linea nella raccolta delle firme. Grillo si impegna a farlo? Nessun altro?". Poi La Russa insiste sulle conseguenze di una modifica della norma: "Come si fa a non capire che lo jus soli (a parte ogni altra considerazione) attirerebbe clandestinamente in Italia partorienti da tutto il mondo?". Poi però si dice favorevole a una riduzione dei termini: "Personalmente sono invece stato sempre favorevole a discutere se e come anticipare di qualche anno l’acquisizione della cittadinanza italiana, oggi fissata in questi casi al compimento dei 18 anni di età per i bimbi nati in Italia da immigrati regolari che abbiano frequentato in Italia tutto il ciclo della scuola dell’obbligo", conclude La Russa. "Grillo getta la maschera", ha detto la responsabile immigrazione del Pd, Livia Turco: "Innanzitutto - sottolinea - dimostra di non conoscere la legge italiana e gli effetti paradossali che produce sulla vita di tanti giovani. Grillo non si è accorto, nella sua disanima molto superficiale della legislazione europea, che in quella italiana ci sono due semplici parole che la rendono anomala ed arretrata rispetto alla legislazione degli altri paesi d’Europa. La prima, aver vissuto ’ininterrottamente’ per diciotto anni in Italia come condizione per presentare la domanda di cittadinanza significa escludere, da questa possibilità, tanti ragazzi che magari, per motivi familiari, sono costretti a tornare nel loro Paese per uno o due anni e poi tornare in Italia. Questa circostanza è lesiva di un diritto ed è fonte di molte discriminazioni. La seconda parola è che al compimento del diciottesimo anno il giovane ha solo dodici mesi per presentare la domanda, altrimenti perde il diritto. Un tempo così ristretto non esiste in nessun paese europeo. Grillo non vuole cambiare neppure queste due parole discriminatorie?". Per Antonio Di Pietro dell’Idv "Chi nasce in Italia deve avere gli stessi diritti dei cittadini italiani. Idv si è impegnata per lo Ius soli perché è una battaglia di civiltà", ha scritto sul suo profilo Twitter. Di vento xenofobo che tisa sul Movimento parla Bobo Craxi (Psi) su Twitter: "Il Guru annusa i sondaggi e mette il Movimento sotto il vento xenofobo che spira in Europa". ’’Non credo che gli italiani sentano il bisogno di un referendum, come sostiene oggi il signor Grillo, per riconoscere la cittadinanza a tutti quei ragazzi figli di immigrati nati in Italia, che parlano la nostra lingua, frequentano le nostre scuole, giocano a calcio nelle squadre italiane accanto ai nostri figli’’, sottolinea il segretario generale della Cisl, Raffele Bonanni. ’’Voglio ricordare a Grillo - aggiunge Bonanni - che in tanti paesi liberi e democratici del mondo, come gli Usa, il Canada, il Brasile, l’Argentina, la stessa Francia, lo ’ius soli’ è la regola principale per ottenere la cittadinanza. Si può aprire un dibattito a livello europeo, ma l’Italia è già pronta da tempo ad affrontare questo tema senza divisioni, anche perché il nostro paese è una terra di emigranti che ha sperimentato sulla propria pelle tutte le difficoltà dell’integrazione’’. Quello alla cittadinanza è ’’un diritto fondamentale della persona in quanto tale’’, un diritto ’’da salvaguardare’’. La politica trovi ’’le forme concrete’’ affinché ’’chi approda in Europa possa trovare l’integrazione che tutti si augurano e che è doverosa’’, è stato il commento del card. Angelo Bagnasco. Secondo il presidente della Cei, "c’è in gioco un diritto fondamentale della persona in quanto tale che come per noi quando siamo stati emigranti in altre parti del mondo abbiamo avvertito, e quindi c’è un diritto da salvaguardare". "Le forme concrete - ha spiegato il capo dei vescovi italiani - sono compito della politica per vedere quali sono le migliori nel rispetto di tutti". "Certamente - ha aggiunto - il problema esiste, ma soprattutto esiste il diritto fondamentale, in modo che le persone che approdano in Europa possano trovare con tutte le loro buone intenzioni e capacità da tutti riconosciute, una integrazione che tutti si augurano e che è doverosa". Tutti nel mirino . Ma non è esclusivamente lo ius soli nel mirino di Grillo. Più tardi, fuori a un hotel della Capitale, il leader M5S attacca il premier, il governo, il Cavaliere e anche la stampa. Più che un consiglio, una minaccia. Non solo un avvertimento, quello che Grillo ha voluto lanciare ai giornalisti che lo aspettavano fuori all’hotel romano: "È bello sapere che fate i sondaggi: state molto attenti a fare dossier su mogli e figli. Ora li faremo anche noi. Non è un consiglio, è una minaccia", ha detto. Il premier che non c’è. "Non ce n’è, governo. Letta? Per 20 anni ha fatto il nipote di suo zio", ha detto il leader M5S, lasciando l’Hotel Forum di Roma. "Come lo devo vedere, uno che fa nipote di suo zio di professione? Sono paradossi ed equivoci della politica per portare avanti la solita gente". Non si è fatta attendere la replica di Letta: "È da 46 anni che faccio il nipote...Grillo la butta sull’insulto personale’’ perché ’’non ha molti argomenti: lui insulta, io voglio occuparmi di problemi del Paese’’ e mentre il governo taglia lo stipendio dei ministri lui ’’fatica’’ a imporre tagli alla diaria. Diaria. Beppe Grillo torna, poi, sulla questione della diaria dei parlamentari e spende una parola chiara: ’’Adesso decideranno: chi vuole restituirla lo farà. Chi no, si prenderà le sue responsabilità. È una condizione che non può essere mutuata di un contratto firmato da tutti ed io sono abituato che se firmo e mi impegno lo porto a termine se no vado da un’altra parte’’, ha detto. ’’Con tre mila euro puoi viverci, se tu le spese le rendiconti tutte, ci stai dentro’’, ha aggiunto Grillo. Problema di cresta. "Houston abbiamo un problema!! Di cresta. Ebbene, va ammesso!!", ha scritto Grillo sul blog. Il tono è scherzoso, ma il leader M5S torna a ribadire: "Nel Codice di Comportamento, sottoscritto dai candidati, il trattamento economico era chiaro: 5.000 euro lordi e le spese sostenute a piè di lista con la rendicontazione" e invece, "un piccolo gruppo di parlamentari non vuole restituire la parte rimanente delle spese non sostenute". Colpo di Stato. Il leader M5S parla di nuovo di colpo di Stato: "Noi siamo l’unica opposizione. Ci hanno messo in un angolo, hanno fatto il governo prima di fare le commissioni, hanno tenuto bloccato il Parlamento. C’è stato un bel colpo di Stato e lo ribadisco, non un colpettino, in quattro si sono riuniti in una notte, questo governo è la continuazione dell’agenda Monti" ha detto parlando con i giornalisti di Sky Tg24. E ha annunciato: "Sarà una guerra all’ultimo sangue perchè in tutte le commissioni mettono degli ostacoli". "Parole inaccettabili", è stata la replica di Enrico Letta. "Respingo al mittente la parola colpo di stato", dice il premier. Così "ferisce le istituzioni del nostro Paese, è una parola totalmente inaccettabile", spiega il presidente del Consiglio. "Berlusconi? Vada via". "Berlusconi è una salma". Non risparmia attacchi al Cavaliere il leader M5S, e aggiunge: "Continua a dire di essere perseguitato, perseguitato, perseguitato. Ma basta. Vuole fare il senatore a vita. Facciamoglielo fare. Vuole volare via? Se ne vada via". Le chance su Roma. "Roma è il centro dove ci giochiamo un sacco di chance. Se non becchiamo qua dove è stato un disastro, miliardi di debiti, la politica tradizionale ha fallito, ancora con i palazzinari, cemento e calcestruzzo...". Ne è convinto il leader del Movimento 5 Stelle che, lasciando l’albergo romano, è intervenuto anche sulle elezioni comunali a Roma, in programma il 26 e 27 maggio. (10 maggio 2013)