Alessandra Arachi, Corriere della Sera 10/05/2013, 10 maggio 2013
«IMPARINO DA ME. CON 3 MILA EURO SI PUO’ VIVERE IN SETTE» —
Mario Sberna alza le spalle, disincantato: «Mica li capisco io questi grillini. Ci hanno fatto su un’intera campagna elettorale sui risparmi e i soldi che non si devono spendere e adesso, che fanno? Dicono di non sapere come fare a vivere con 2 mila e 500 euro al mese?».
Mario Sberna da Brescia ha 52 anni, una moglie, cinque figli, un seggio alla Camera conquistato nelle fila di Scelta civica e il vezzo di calzare anche in inverno i sandali in puro stile francescano. «Mi stupisce davvero quella grillina lì che adesso ha messo in dubbio se trattenersi o meno lo stipendio. La verità lo sappiamo qual è? Che adesso hanno visto ventimila euro sul conto corrente e non hanno più intenzione di rinunciarci».
Quella «grillina lì» è Patrizia Terzoni «che per quanto mi risulta non ha né figli né marito a carico», incalza Mario Sberna che di figli a carico ne ha cinque, tre suoi e di sua moglie Egle, uno adottato, uno in affido permanente «e mia moglie che fa l’operatrice socio sanitaria part-time guadagna 800 euro al mese che aggiunti ai 2 mila e 500 che guadagnavo io fa 3 mila e 300, per sette persone. Ci si vive, dignitosamente, garantisco».
Lui, Mario Sberna da Brescia, anche adesso che è parlamentare si trattiene soltanto 2 mila e 500 euro al mese. Spiega: «Il resto del mio stipendio lo do a chi ha più bisogno di me. E ce ne sono tante di persone che hanno più bisogno di me, lo garantisco».
Già, ma come si può vivere in sette con 3 mila euro al mese? La ricetta dell’onorevole Sberna è facile: si risparmia. Lui, per esempio, quando è qui a Roma per i lavori di Montecitorio dorme dalle suore, una congregazione amica vicino la Stazione Termini.
«Ma io dalle suore ci mangio pure la sera», dice spiegando che lui fa fatica a pagare per quel vitto e per quell’alloggio visto che le suore sono sue amiche, ma che per compensare fa delle donazioni alla congregazione e che invece quando deve mangiare a pranzo dribbla i ristoranti, dentro o attorno alla Camera, e si rifugia nei negozi di pizza a taglio o tavole calde, svelte ed economiche.
Dice: «Nel centro di Roma si può pranzare con sei-sette euro, lo garantisco. Come del resto faccio da sempre nella mia Brescia. Lì nella mia città, poi, viaggio con l’automobile più economica del mondo: la Dacia Logan, l’unica sette posti che costa come un’utilitaria, una macchina romena».
Mario Sberna gira anche in inverno con i sandali francescani e anche i vestiti sono nello stile del poverello di Assisi, ma questo suo look tutto è tranne che una posa, lui è proprio così.
Ai seguaci di Beppe Grillo ha provato a spiegare il suo modo di vivere che coincide con il suo modo di essere, condiviso con sua moglie e con i suoi tanti figli.
Ma non soltanto: «Io non li capisco i grillini quando hanno detto che se si autoriducono lo stipendio non possono più andare in trasferta. Ma cosa dicono? Lo sanno tutti che noi parlamentari non paghiamo i trasporti. Per quello che mi riguarda io ho sempre viaggiato in seconda classe e ci viaggio anche adesso, a dispetto del viaggio che adesso mi viene pagato».
Non ha dubbi Mario Sberna: «Non è difficile vivere con 2 mila e 500 euro al mese, basta evitare i lussi come il ristorante e come fanno milioni di italiani».
Alessandra Arachi