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 2013  maggio 10 Venerdì calendario

MONTANELLI E LA PROPAGANDA

Il tentativo di usare Indro Montanelli per diffondere propaganda pro Usa mascherata da informazione. Un’operazione nata nel 1976, in occasione delle temute elezioni politiche del "Turatevi il naso e votate Dc", quelle del rischio sorpasso storico del Partito comunista di Enrico Berlinguer sulla Democrazia cristiana. A rivelarlo sono i "Kissinger Cables" di WikiLeaks, che "l’Espresso" pubblica in esclusiva per l’Italia in collaborazione con "Repubblica". È il maggio del 1976, manca meno di un mese a una consultazione elettorale che gli Stati Uniti considerano la più importante dopo quella del 1948. Grande confidente della diplomazia americana in quegli anni è Indro Montanelli, come documentano puntualmente i "Kissinger Cables". L’ambasciata di via Veneto viene contattata da Oscar Maestro, capo delle agenzie di pubblicità Spe e Opus: lavora con Montanelli, che insieme ad altri colleghi importanti de "Il Giornale" gestiva il neonato telegiornale di Telemontecarlo e uno spazio serale sulla stessa tv. «Loro vogliono chiaramente usarlo per scopi politici durante la campagna elettorale», scrive l’ambasciatore Usa a Roma, John Volpe, raccontando al Dipartimento di Stato quell’incontro con il manager della raccolta pubblicitaria, che ha chiesto di sapere che tipo di materiali e suggerimenti possono offrire gli Usa per lo spazio di Montanelli e colleghi su Telemontecarlo. Possono mettere a disposizione film o interviste? «La nostra reazione alla proposta è stata di dire che siamo felici di offrire film dell’Usia», scrive Volpe, citando l’agenzia di propaganda del governo statunitense e specificando però che «l’iniziativa e il taglio della programmazione devono essere chiaramente una scelta italiana: ogni cosa che potrebbe essere attaccata come un tentativo di influenzare le elezioni attraverso una televisione straniera sarebbe ovviamente controproducente». Tre giorni dopo questo cablo, si muove il Dipartimento di Stato Usa, che condivide la preoccupazione dell’ambasciatore e per questo sconsiglia la programmazione di film Usia marcatamente propagandistici, come quello sulla Primavera di Praga, ma spiega anche: «Allo stesso tempo, però, noi crediamo che lei non dovrebbe perdere l’opportunità di offrire un’assistenza che potrebbe avere un effetto positivo sulla percezione degli Stati Uniti da parte degli italiani e sui legami dell’Italia con il mondo occidentale. L’Usia è pronta a offrire aiuto (team e studi cinematografici) al gruppo di Montanelli nel caso in cui cercasse di intervistare personalità americane non appartenenti al governo e non controverse». L’idea, dunque, è influenzare senza dare assolutamente l’idea di influenzare. Il Dipartimento di Stato fa sapere all’ambasciatore che le interviste con alcuni eminenti leader europei sarebbero la scelta migliore «per rinforzare le relazioni dell’Italia con l’intera famiglia occidentale e per allontanare possibili accuse di interferenza americana sulle elezioni». Alla fine Indro Montanelli si prestò davvero a quest’operazione? I "Kissinger Cables" non rivelano altri retroscena di quelle trattative