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 2013  maggio 10 Venerdì calendario

«PERCHÉ NON MI SUICIDO, MA È COME SE FOSSI MORTO»

«Io sono morto». Diego Mocellini, piccolo imprenditore di Abano Terme che commercializza biciclette elettriche, inizia così la lettera che scrive al Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. «Faccio il morto, Signor Governatore, perché voglio essere una testimonianza viva prima che molti altri colleghi si suicidino». In realtà, Mocellini è più che vivo. La sua è una provocazione. Sprizza energia. Una energia, però, che si alimenta di rabbia. Racconta che, in una banca, gli hanno rifiutato il libretto degli assegni collegato al suo conto personale. L o stesso istituto di credito avrebbe chiesto a una sua società un rientro di un fido da 5mila euro, a fronte di 100mila euro di riserve e a fronte di zero debiti. I rapporti fra i clienti e gli istituti di credito sono sempre estremamente complessi. Di certo questa lettera supera il caso personale, che sarà naturalmente composto di elementi tecnici e umani, di componenti puramente finanziarie e di casualità, e diventa paradigmatica. Un j’accuse al sistema bancario. Indirizzato a quell’Ignazio Visco che, più volte, ha invitato le nostre banche a tornare a finanziare il tessuto produttivo e che ha spesso ricordato la centralità della manifattura nell’economia italiana e europea. Un j’accuse scoccato da quel Nord Est che sta sperimentando una crisi durissima. E dove il combinato disposto della recessione e della generale restrizione del credito, che tutti auspicano possa essere contrastata dalla politica di riduzione dei tassi attuata da Mario Draghi alla Bce, sta assumendo il profilo di un graduale ma inesorabile deterioramento della base produttiva. Soprattutto in parti del Paese dove il tessuto imprenditoriale è formato da piccole e medie aziende. Suicidi. Mocellini pronuncia questa terribile parola. Le statistiche sul loro andamento, in particolare in quella particolare categoria sociale che sono gli imprenditori, possono essere elaborate, interpretate, sminuzzate, piegate, strumentalizzate. Di sicuro simili testimonianze andrebbero tradotte in tedesco e fatte leggere a quanti, nell’Europa del Nord dedita al culto del rigore e delle politiche di austerity, ritengono inventato di sana pianta il fenomeno dei suicidi degli imprenditori in una Europa mediterranea rappresentata parodisticamente come un luogo di piagnistei a debito. L’altra cosa certa è che, nel cuore del Nord Est, la Regione Veneto ha sentito la necessità un anno fa di istituire un Centro antisuicidi, che serve prima di tutto a dare assistenza psicologica agli imprenditori e ai loro familiari. I quali, come nelle patologie insieme più elementari e gravi, a un certo punto non hanno più l’aria. L’aria del credito. L’aria della fiducia. L’aria della stima in se stessi.