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 2013  maggio 09 Giovedì calendario

CATENE ABORTI E HAMBURGER

"Ti voglio bene tesoro, Dio ti ringrazio. Non ho mai smesso di pensare a te per tutto questo tempo”. Sono le parole commosse che Fern Gentry ha detto al telefono a sua nipote Amanda, nel corso della loro prima conversazione in circa dieci anni. Una nonna felice. E un fratello che, addirittura, scopre solo ora, che sua sorella era stata rapita. Freddie Knight si è recato ieri in ospedale per abbracciare sua sorella Michelle, la più adulta fra le tre ragazze e quella di cui erano stati forniti meno dettagli e di cui nessuna foto è stata ancora pubblicata.
LA SUA STORIA è la più complicata e “infelice” perché è quella di un’infanzia difficile, con problemi psicologici, una famiglia abusiva, un bambino avuto in giovanissima età e dato in affidamento ai servizi sociali e una scomparsa, improvvisa, che la madre denunciò dopo un paio di giorni, ma che, tuttavia, considerava una “fuga volontaria” dettata dalla loro difficile relazione. Per Michelle, probabilmente, che ora sua madre “non vede l’ora di riabbracciare”, il recupero sarà ancor più difficile e laborioso. A differenza delle altre, per esempio, lei è stata trattenuta più a lungo in ospedale, sembra, a causa delle lesioni alle ossa del viso dovute ai continui pestaggi cui era sottoposta da parte dei tre fratelli Castro. Le indagini, peraltro, ora dopo ora, rivelano lo scenario terrificante di una prigionia in cui le donne venivano, molto spesso, tenute legate o addirittura incatenate. Si suppone che sia stata proprio la Knight, la prima a esser scomparsa delle tre, interrogata dalla polizia, a raccontare che quando arrivò nella casa, per un brevissimo tempo, con lei c’era anche un’altra donna poi sparita nel nulla. Su un muro del sottoscala della casa sarebbe stata trovata una scritta con un nome di donna seguito dalle parole “riposa in pace”; elemento che ha fatto pensare alla presenza di una quarta donna di cui però non si hanno al momento dettagli.
Emergono intanto elementi sulla vita di Ariel Castro, conducente di scuolabus, licenziato in seguito a una serie di “mancanze” tra cui l’utilizzo del mezzo per fare shopping. SCONVOLTI I VICINI che ora polemizzano su come sia stato possibile non accorgersi di quanto accadeva nella casa. Con il senno di poi, molti segnalano come “strano” il fatto che l’uomo, che viveva presumibilmente solo, tornasse a casa, quasi ogni sera, con voluminose buste di McDonald’s e che, in varie occasioni, era stato visto con una bimba che aveva detto essere “la figlia della mia fidanzata”. Pare che le ragazze abbiano subito almeno 5 aborti, forse indotti dalle condizioni alimentari, o probabilmente dalle percosse. La piccola Jocelyn, che la Berry ha confermato essere sua figlia, è in buona salute e si trova con sua madre a casa di sua zia. Altre testimonianze raccontano di un episodio durante il quale una donna, completamente nuda, fu avvistata in giardino, immediatamente, costretta dall’uomo a rientrare dentro camminando gattoni. Un altro elemento importante riguarda Gina DeJesus che, il giorno del rapimento, si trovava proprio con Arlene Castro, figlia di Ariel, e sua migliore amica. A raccontare questi dettagli, il figlio Anthony che vedeva raramente il padre dopo la separazione da sua madre, il quale aggiunge anche che c’erano molti luoghi all’interno della casa di Castro dove non era permesso l’accesso a nessuno. In una nota, trovata dagli investigatori e scritta da Ariel Castro diverso tempo fa, l’uomo sottolinea che secondo lui le uniche responsabili del rapimento sono le ragazze perché “sono salite sulla mia auto”. Ogni anno, nel paese viene denunciata la scomparsa di circa 900mila persone (erano 150mila nel 1980) fra adulti e bambini. Certo non tutti vittime di rapimenti. Ma molti dei rapiti non sopravvivono alla prigionia.