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 2013  maggio 08 Mercoledì calendario

Giudicare la prima puntata di una striscia che si spera duri a lungo non è facile. Giudicare poi una battutista seriale come Lia Celi, blogger e scrittrice, ex colonna portante di Cuore, complica ancora di più le cose

Giudicare la prima puntata di una striscia che si spera duri a lungo non è facile. Giudicare poi una battutista seriale come Lia Celi, blogger e scrittrice, ex colonna portante di Cuore, complica ancora di più le cose. Se a questo si aggiunge che il programma non c’è ancora (c’è un abbozzo, c’è un tentativo), si rimpiange il tempo dei «numeri zero». Piazzato tra «Blob» e «Un posto al sole», tra la vecchia intellighenzia di Rai3 e il finto nazionalpopolare sudista, «Celi, mio marito!» è innanzitutto una buona occasione per combattere il precariato intellettuale (tra autori e redazione siamo sulla ventina di persone), poi è anche una riflessione laica e matura sul tradimento, sul modello della chiacchiera intelligente: «Parleremo di storie a tre. Sia chiaro, noi siamo persone probe e oneste, amiamo la coppia tradizionale e la fedeltà. Ma ci sono momenti in cui…». Il fan club di Lia Celi (che agisce compulsivamente su Twitter) si è già mobilitato per rincuorarla e dirle che presto sarà un «culto», ma il mestiere del critico è altro. Certo, i personaggi funzionano solo nell’iterazione, ma se si comincia con l’italiana che vive a Londra e racconta di come è stata sbolognata in giardino da belloccio che, dopo averla invitata a cena, riceva la visita inaspettata della fidanzata, difficile muovere al riso. Anche l’idea della terrazza, del poeta, dei panni stesi su cui vengono proiettate immagini funziona per modo di dire. Il problema principale è un altro. Le battute che si leggono su Twitter (quelle intelligenti, non quelle cafonal) in tv non funzionano o, per lo meno, non si è ancora trovato il modo di farle funzionare. La tv ha bisogno di corporeità, di eccessi, di tempistica, non di silenti giardinieri impegnati nella verticalizzazione della natura. Respect for Lia Celi! È brava, è intelligente, capirà come e dove migliorare.