Laura Anello, La Stampa 9/5/2013, 9 maggio 2013
SICILIA, CROCETTA PORTA DA TRE A VENTIQUATTRO GLI EMISSARI A BRUXELLES
Sarà il clima, che a Bruxelles non è dei migliori. Ma lui, il presidente della Regione siciliana Rosario Crocetta, giura che non ha trovato nessuno, ma proprio nessuno, disposto ad andarci. Tanto che dopo la prima richiesta ai 20 mila dipendenti, si appresta a lanciare un secondo interpello interno. Strano davvero, visto che ai funzionari e ai dirigenti spediti nel freddo Belgio spetta un’indennità aggiuntiva che la legge dell’Isola ha equiparato alle norme nazionali per consoli e ambasciatori: da 3500 a 5500 euro netti, oltre uno stipendio non disprezzabile. Ma sul web è tutto un fiorire di sfottò e di domande: «Ma quando l’ha fatto il primo bando? Io non ho ricevuto niente e
avrei già le valigie pronte».
Fatto sta che il presidente ha deciso di far tornare quell’ufficio diventato sinonimo di sprechi e clientele
alla piena, pienissima funzionalità: ai tre addetti sopravvissuti ai tagli dell’ex governatore Lombardo, vuole aggiungerne 21 per un totale di 24: 16 interni e 8 esterni.
L’ufficio al numero 12 di Rue Belliard, insomma, si moltiplicherà per otto. Per fare questo Crocetta ha revocato la precedente disposizione «di austerità» ed è tornato alla vecchia pianta organica del 2002 , stanziando per il triennio 1 milione e 200 mila euro.
E questo mentre, dopo l’approvazione della Finanziaria con sforbiciate a destra e a manca (accanto a generose
elargizioni), ci sono istituzioni come la Storia Patria, l’Istituto Gramsci e la Fondazione Piccolo che hanno già annunciato la chiusura. Ma Crocetta non fa marcia indietro.
«Tutte le Regioni si sono organizzate – dice – con uffici di questo tipo. La sede costerà di meno rispetto agli anni passati e svolgerà un’importante
azione di raccordo tra le istituzioni comunitarie e l’Isola. Ammesso che riusciamo a trovare il personale».
Già, il personale. Gli interni, a suo dire, non sembrano sensibili alle lusinghe di un lavoro internazionale. Nell’attesa di convincerli magnificando forse il cioccolato e la birra, il governo regionale ha provveduto a selezionare gli otto esterni, il numero massimo previsto dalla legge. Senza alcun bando
pubblico, altra scelta che ha scatenato reazioni tra rabbia e ironia. L’ufficio, infatti, negli anni della grande
abbuffata, era diventato un comodissimo ormeggio per figli e nipoti di dirigenti, politici, collaboratori. Adesso
è rimasto deluso chi si aspettava una selezione pubblica. E invece la richiesta di presentare un curriculum è passata di bocca in bocca senza neanche
due righe sul sito istituzionale. Ma anche in questo caso Crocetta non si scompone: «Non vedo che cosa ci sia di strano – dice – visto che gli esterni svolgeranno un ruolo assimilabile a quello di componente di un ufficio di gabinetto. Andranno a guadagnare circa 1.500 euro al mese, una cifra per nulla esagerata a Bruxelles. Anche alcuni dei vecchi esterni hanno fatto richiesta. Per il resto non c’è la fila». Per otto posti sono arrivati otto curricula. Quando si dice il caso.