Andrea Franceschi, Il Sole 24 Ore 8/5/2013, 8 maggio 2013
IL PORTOGALLO SUPERA L’ESAME DEL MERCATO
Nella seduta del 30 gennaio 2012 i rendimenti del titolo triennale portoghese arrivarono a toccare il loro massimo storico al 24,37 per cento. Più del decennale, anch’esso ai massimi, che viaggiava al 17,45 per cento. La curva dei rendimenti si era invertita. Il classico campanello d’allarme dei mercati che segnala un default imminente. La scommessa in quei giorni era che Lisbona avrebbe seguito la strada di Atene, costretta a una travagliata ristrutturazione del proprio debito.
Nei mesi successivi tuttavia la tensione sul Paese si sarebbe gradualmente attenuata ed i tassi sul debito portoghese decisamente ridotti. Un miglioramento del clima che avrebbe consentito al Portogallo, così come all’Irlanda, di tornare a collocare titoli sul mercati. Oltre un anno di scadenza ad aprile 2012. Per arrivare poi, il 23 gennaio di quest’anno, a piazzare 2,5 miliardi di titoli quinquennali ad un tasso del 4,9 per cento.
Ieri la curva dei rendimenti è stata coperta tutta con il primo collocamento di titoli a dieci anni dal salvataggio da 78 miliardi di euro di aprile 2011. Lisbona ha piazzato 3 miliardi di titoli con scadenza febbraio 2024 attraverso un sindacato di banche, registrando una domanda pari a tre volte l’offerta. Il rendimento è stato di 400 punti base sul tasso mid-swap (circa il 5,5%). Numeri linea con le quotazioni del tasso decennale portoghese sul mercato secondario che ieri è sceso a un minimo di seduta al 5,44% per poi chiudere al 5,49 per cento.
Esame passato brillantemente quindi da parte di Lisbona anche se le agenzie di rating Moody’s e Fitch si sono affrettate a precisare come un singolo collocamento non significhi un pieno ritorno sui mercati e che sul fronte di crescita e conti pubblici i nodi restino ancora da sciogliere. Si tratta comunque di un segnale di ritorno alla normalità per Lisbona che
- ha fatto sapere il ministro delle Finanze Vitor Gaspar - con questa operazione ha già soddisfatto le esigenzie di rifinanziamento per l’anno in corso e sta già pre-finanziandosi sul 2014. Il collocamento arriva a pochi giorni dal varo di una manovra da 4,8 miliardi di euro che prevede consistenti tagli nel pubblico impiego allo scopo di centrare gli obiettivi di bilancio concordati nell’ambito del piano di salvataggio.
Il collocamento è stato un successo anche per l’attuale fase di mercato caratterizzata da una fortissima «caccia al rendimento», a sua volta alimentata dalle mosse ultraespansive delle banche centrali, a partire da quella giapponese. Tra i maggiori beneficiari di questo trend di mercato ci sono i Paesi periferici dell’Eurozona i cui rendimenti sul mercato secondario sono precipitati.
Ieri anche il titolo decennale greco ha raggiunto un’importante soglia chiudendo la seduta al 9,55 per cento. È la seconda volta in pochi giorni che il tasso del titolo decennale di Atene, ormai altamente illiquido, chiude sotto il 10 per cento, soglia che non si vedeva da ottobre 2010.