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 2013  maggio 08 Mercoledì calendario

SOTTOSEGRETARIO, MA LA FIDANZATA NON C’ENTRA


[Walter Ferrazza]

«EH NO, la mia fidanzata non c’entra con la nomina a sottosegretario agli Affari regionali».
Non c’entra, Ferrazza?
«Sono diventato sindaco di Bocenago nel 2010, e non ero ancora fidanzato».
Con la nipote di Samorì, quello che voleva prendere il posto di Berlusconi?
«Sì, ma prima che ci conoscessimo sono diventato anche membro del Parco Adamello Brenta. Insomma, la mia strada l’ho percorsa da solo ».
Ora però, da perfetto sconosciuto, fa il salto nell’olimpo della politica. Un legame decisivo?
«Che importa, ormai? Sono stato scelto quale esponente della società civile, ed è stata una piacevole sorpresa ».
Com’è andata?
«Come vanno tutte le nomine... le cose vanno come devono accadere, e anche questa è accaduta».
E’ vero che avevano offerto la poltrona a Samorì e lui ha indicato lei?
«Adesso occorre lavorare, risolvere i problemi. Credo di essere stato scelto per le mie caratteristiche, due su tutte: pragmatismo e fattibilità».
D’accordo, ma perché scelgono proprio lei?
«Sono ingegnere e faccio l’amministratore locale da 15 anni, ho sempre dimostrato di saperlo fare. Per questo mi hanno scelto: per risolvere le problematiche degli enti locali».
Quanti abitanti ha la sua Bocenago?
«Quattrocento. Val Rendena. Pinzolo è a due chilometri».
E’ il buen retiro del ministro Delrio?
«Confermo».
E per caso non avrà pesato anche questo legame?
«A dire il vero non è che lo conoscessi bene prima di arrivare a Roma ».
Quindi il Mir di Samorì è al potere pur non avendo espresso parlamentari?
«Direi proprio di sì. Io sono stato candidato alle elezioni politiche (la lista nel suo Comune ha preso 51 voti ndr), alleato al centrodestra».
Cosa ha pensato quando le hanno detto: “Ehi, Walter, entri nel governo”?
«Mi sono detto: un amministratore dev’essere sempre pronto a dare un contributo al Paese».
Nella sua valle non trattengono lo stupore.
«Sono contenti invece, ora potrò fare in macro quello che ho fatto in mini. C’è un lavoro impressionante da fare».
Lei è stato condannato dalla Corte dei Conti?
«Ero consigliere comunale, approvammo una delibera del sindaco che prevedeva dei debiti fuori bilancio ».
L’Ansa nel 2008 elencava 15 condanne a Bocenago. Quante sono davvero?
«Non me lo ricordo...».