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 2013  maggio 08 Mercoledì calendario

PRIMA GUERRA MONDIALE NASCE L’ARCHIVIO DEI RICORDI

Hai in soffitta una scatola dei ricordi o un baule con le memorie del tuo bisnonno che ha combattuto la Prima Guerra Mondiale? Ci sono lettere, foto, diari, oggetti, documenti? Bene: è il momento di tirarli fuori, fotografarli e affidarli ad Europeana, il portale dell’Unione europea creato per conservare le memorie private della Grande Guerra 1914-18 di cui si sta per celebrare il centenario. È l’Unione europea - attraverso questo suo progetto - a chiederci di ricordare e di preservare queste memorie materiali per noi e per i nostri posteri.

Già esistono studi approfonditi su quello che è stato il più catastrofico conflitto dell’età moderna, e già esistono archivi pubblici con tutta la documentazione ufficiale relativa a quel periodo. Quello che ora l’Unione europea vuole fare è conservare anche le memorie personali e private, quelle del nostro bisnonno che ha combattuto ma anche quelle della bisnonna che era a casa insieme ai figli piccoli e ai genitori anziani, perchè la Prima guerra mondiale ha coinvolto fortemente anche le popolazioni civili, sconvolgendo le loro vite e segnando per sempre la loro percezione del mondo.

I numeri, in proposito, dicono più di qualunque discorso: solo in Italia la Grande Guerra ha significato 700 mila morti, 5 milioni e mezzo di combattenti, oltre un milione di feriti e mutilati, il tutto in 41 mesi di combattimenti. Se allarghiamo la prospettiva al Continente, i morti sono stati quasi 25 milioni: un’ecatombe, un immenso dolore collettivo che ha avuto una ricaduta sulle famiglie lasciando tracce indelebili di cui ora si cercano le testimonianze visive. Tant’è che le autorità comunitarie di Bruxelles, finanziando il progetto Europeana insieme a 21 ministeri della Cultura di altrettanti paesi membri, intendono affidare a un archivio digitale tutto questo patrimonio di ricordi e di affetti.

«Europeana 1914 -1918 - spiega il direttore esecutivo Jill Cousins – è un grande progetto, partito oltre un anno fa, che ha riscosso un incredibile successo nel mettere in luce il grande interesse che gli europei hanno nella loro storia comune. La gente ci affida i propri racconti, e noi di Europeana, abbiamo trovato i mezzi per riuscire a conservarli per le generazioni future, e renderli universalmente accessibili. Europeana offre un approccio alla storia culturale fresco, innovativo, e allo stesso tempo profondo, collegando i racconti delle persone comuni alle storie ufficiali della guerra raccolte da biblioteche e archivi nazionali. Il progetto mira inoltre a soddisfare le esigenze delle nuove generazioni che sempre più fanno uso di Internet come fonte principale di informazione».

Partito già nel 2011, il progetto ha già raccolto una massa immensa di materiali in Germania, Inghilterra, Belgio, Irlanda, Lussemburgo,Slovenia, Danimarca e Cipro. Entro la fine dell’anno si aggiungeranno gli altri Paesi europei. A questa raccolta partecipano anche le istituzioni pubbliche che hanno nei propri archivi molti materiali legati alla vita privata e alla memoria individuale della grande Guerra.

Il partner italiano di Europeana è l’Iccu (l’Istituto per il catalogo unico delle biblioteche italiane, un organismo del ministero dei Beni culturali) che ha già conferito al portale quasi un milione e mezzo di documenti (su un totale di quasi 26 milioni di dati già raccolti in tutta Europa).

Ora spetta ai cittadini fare il resto e inviare i materiali di cui dispongono: foto, documenti, oggetti (fotografati), diari, lettere eccetera. Lo staff di Europeana ha allestito alcune postazioni in Italia per la raccolta dei materiali: a Trento è stato fatto il 16 marzo scorso, il 15 maggio si farà a Roma e il 18 a Valli del Pasubio. Ma per la massa sterminata di persone che vogliono far arrivare i documenti in loro possesso, c’è la possibilità di inviarli online, come spieghiamo nel box in questa pagina.