Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  maggio 07 Martedì calendario

DIARIO GIULIO ANDREOTTI


Istituto Luigi Sturzo, cortesia della dottoressa Flavia Nardelli –
Archivio Giulio Andreotti. Serie "Personale", b. 101

Patronato Scolastico del Governatorato di Roma
Scuola Elementare E. Gianturco
Anno Scolastico 1927-1928
Alunno: Giulio Andreotti – Diari
Classe IV
Componimenti Mensili
8-927 - Tip. Lit. Almasio - Intra


13 marzo 1928
Questa mattina è venuto in classe il Signor Direttore.
La Signorina ci ha insegnato l’area del quadrato e del rettangolo.
Il Signor Direttore ci ha chiamato per ordine di Registro.
Il primo son io. Mi ha detto che ho migliorato e ho molti lodevoli.
Poi mi ha accarezzato e baciato.
A dir la verità non mi lodo da me perché so’ il proverbio: Chi si loda s’imbroda.

14 marzo 1928
Questa mattina è venuto di nuovo in classe il Signor Direttore, ha visto i quaderni di componimento mensili.
Poi ha fatto alzar la mano ha (correzione della maestra: a) chi ieri aveva letto, ed io l’ho alzata.
Anche oggi vorrò leggere il libro della Biblioteca Scolastica.
(nota della maestra: Devi scrivere meglio)

17 marzo 1928
Per ieri la Signorina ci dette per compito da raccontare un miracolo di Gesù. Io raccontai il miracolo «La tempesta sedata». Un giorno Gesù montò in barca con i suoi discepoli; mentre navigavano Gesù si addormentò. Intanto si scatenò una tempesta furiosissima; la barca dove c’era Gesù e i discepoli minacciava affondarsi. Ma Gesù fece calmare le onde.

25 marzo 1928
Questa mattina il Signor Maestro ci ha parlato della – Fondazione dei fasci.
Dopo la guerra mondiale –1915 -1918 – i ferrovieri, tranvieri, i lavoranti delle officine, i vetturini, gli scioffer ecc. scioperavano continuamente.
In quel tempo v’erano i comunisti. (popolo appartenente al governo – pessimo – Comunista).
Un individuo vagabondo ti chiedeva metà della tua paga e tu eri costretto a dargliela. Nell’anno 1919 il Deputato S. E. Benito Mussolini a Milano in Piazza S. Bas Sepolcro fondò i fasci Littori, e il 28 ottobre 1922 entrò con un corteo di fascisti in Roma.
Ora regna il Governo fascista.

29 marzo 1928
Da Martedì 20 la maestra è stata assente ed è ritornata Martedì 27.
Abbiamo avuto il Supplente, ma io non ci stavo molto bene. Ora la maestra è ritornata in perfetta salute.
Oh che piacere stare con Lei!

3 marzo 1928
Giorni fa venne la commissione di religione.
C’interrogò e noi rispondemmo abbastanza bene.
A me quel Monsignore domandò se i dieci comandamenti di Dio l’avevano da osservare solo i cristiani o tutto il mondo.
Io risposi tutto il mondo. Poi se l’ave (correzione della maestra: Ave) Maria chi l’aveva insegnata.
Anche questa volta ho risposto bene.
Oh che piacere provo rispondendo bene……..

10 aprile 1928
Due giorni fa (correzione della maestra: Prima delle vacanze, il 3 aprile), la Signorina Maestra ci disse di portare qualche soldo per due uova di Pasqua; uno per un compagno dell’anno passato, povero, di nome: Pierini, e l’altro per uno dei più migliori della classe, sorteggiato tra i migliori (correzione della maestra: da sorteggiare).
Questa mattina, (4 aprile) (correzione della maestra: L’indomani) la Signorina maestra ha fatto (correzione della maestra: fece) venire in classe Pierini, e gli ha dato (correzione della maestra: dette) l’uovo, lui commosso ci ha ringraziato (correzione della maestra: ringraziò).
Verso l’uscita ha sorteggiato (correzione della maestra: sorteggiò) i migliori e son venuto (correzione della maestra: venni), per il secondo uovo, io.
Il 14 e 15 aprile sarà la celebrazione del Pane, S. E. Benito Mussolini ha scritto un proclama sul pane. Avremo da portare una lira per una galletta, Pro – Oriente.

16 aprile 1928
Giovedì mentre il Re andava a Milano col treno Reale, tutto Milano era armato con tricolori e pennoni. Ad un tratto una bomba ad orologio posta in un lampione di Piazza Giulio Cesare, scoppiò uccidendo 16 persone e ferendone 40.
I bravi pompieri della croce verde accorsi con i camion hanno trasportati i morti ed i feriti all’ospedale.
Il Re appena arrivato è corso all’ospedale a confortare i parenti delle vittime e dei feriti ed anche i feriti.
La bomba era posta da un cattivo per uccidere S. M. il Re.
La notizia giunse a Roma con due telegramma (correzione della maestra: telegrammi), uno al Papa e uno al Duce.
Poi i giornali l’hanno fatto sapere a tutto il popolo, che ha imbandierato i balconi e le loggie (correzione della maestra: logge).
Venerdì siamo andati al Pantheon a Ringraziare Dio che ha scampato la morte al Re (correzione della maestra: da morte il Re).
Poi abbiamo pregato davanti alle tombe dei Reali. (Nota della maestra: Mancano le tue riflessioni et osservazioni: tu racconti soltanto dei fatti) [Leggi qui la bomba alla Fiera di Milano]
24 aprile 1928
Ieri mattina la Signorina Maestra ci ha parlato delle api.
Bisognerebbe vedere come l’ape è rispettosa e laboriosa.
Quando sta davanti all’ape regina, la quale depone le uova in una celletta, stanno a testa bassa e se ne vanno camminando per l’indietro.
Vi sono le api operaie, la regina deve essere imbeccata.
Le api sono insetti meravigliosi.
La Signorina fa recitare a Giannini, Tronchet, Santarelli Alberto e Valletti un dialogo intitolato (Sic.) «Dopo il teatro».
Io quando lo recitano mi diverto molto.

27 aprile 1928
Questa mattina la Signorina ci ha condotto in salone, ove qualche classe faceva le prove del teatro.
Prima dei ragazzi diretti dalla Signorina Palmerini cantavano, poi un alunno del Signor Del Vecchio ha recitato una poesia in romanesco, un altro una poesia intitolato – Michele dall’occhialaro.
Poi due dialoghi e un monologo. Oh come riuscirà bene la festa scolastica!

8 maggio 1928
Il 30 aprile la nostra maestra ci condusse nella chiesa di S. Maria sopra Minerva, perché ricorreva l’anniversario della morte di S. Caterina da Siena, in questa chiesa si conserva la salma.
Assistemmo al pontificale celebrato dal Cardinal Ragonesi.
Pregai S. Caterina che mi facesse divenire più buono, e donasse ai miei superiori mille felicità. La salma della santa riposa sotto l’altar maggiore.
Noi fummo lieti che ci condusse.

8 maggio 1928
Come tutti gli altri anni, anche quest’anno v’è stata la festa scolastica a beneficio delle colonie marine e montane.
Fui ben lieto di andarci, vi fu il 6 maggio, Domenica.
Un alunno di V dette principio alla festa con un monologo per ringraziare gli intervenuti.
Vi furono 2 cori – Inno Fascista – e – Inno Savoia.
Molto applaudito fu il monologo. Son artista – recitato da Attilio Valletti. Quindi Tronchet – Valletti, Santarelli e Giannini recitarono il dialogo – Dopo il teatro.
Tra i vari numeri del programma dei ragazzi recitarono delle poesie – fra le quali una intitolata – Mussolini –, molto bella.
Chiuse la festa, la fiaba - Nel regno delle fate – recitata dai componenti del – Circolo Savoia.
Io in quel giorno pensai sempre alla bella festa.

12 maggio 1928
Ieri la Signorina ci spiegò due capitoli di storia. La prima guerra punica – e – Attilio Regolo.
Attilio Regolo giurò ai cartaginesi che sarebbe ritornato a Cartagine.
Ad egli (Sic.) non gli valsero nulla le preghiere dei Romani, gli scongiuri della moglie e i pianti dei figli.
Egli disse – Io mantengo il giuramento – e partì.
Bisognerebbe seguire gli esempi della vita di Attilio Regolo, per fare una vita compita.
Esso morì barbaramente.
Morì per la patria.
Questa mattina abbiamo salutato la bandiera cantando l’inno Fascista. E ho pensato ai morti per l’Italia.
(nota della maestra: Sono fatti benino questi diari, però non fai nessuno sforzo per migliorare la scrittura).

17 maggio 1928
Martedì la Signorina ci fece un esperimento.
Una palla di ferro fredda passava in un anello, la palla riscaldata (nota della maestra: al fuoco) non vi passava più. Perché la palla riscaldata al fuoco aumenta di volume e non di peso.
Io stetti con molta attenzione quando la signorina fece quel bell’esperimento.
Oggi è vacanza perché ricorre la festa dell’ascenzione (correzione della maestra: Ascenzione – Sic.).
Io nel pomeriggio andrò con la mamma al Pincio.
(Nota della maestra: È scritto male)

24 maggio 1928
Ieri la Signorina ci parlò della IV guerra d’indipendenza. Il 23 Maggio 1915 gli italiani dichiararono guerra all’austria (correzione della maestra: Austria).
Il 24 cominciò la guerra.
Prima gli italiani combatterono eroicamente, poi ebbero una tremenda sconfitta a caporetto (correzione della maestra: Caporetto).
Gli italiani, forti per amore di patria, vinsero gli austriaci sul Piave.
Poco dopo la signorina ci ha avvertito che vi era il saluto alla bandiera; Galiani teneva la bandiera, io e Conti gli stavamo vicino.
Il signor Direttore ci ha radunati in salone.
Ci ha detto che il 3 giugno ricorrerà la festa del fiore a beneficio (nota della maestra: dei malati o predisposti alla tubercolosi).
In quel giorno i ghiottoni faranno a meno del dolcetto, e daranno l’ovolo per i tubercolosi.
Anche io darò la mia offerta per quel pio scopo.
(nota della maestra: Come è scritto male!)

1 giugno 1928
Da molto tempo la Signorina ci aveva avvertito che doveva venire la commissione d’igiene.
Ieri la commissione entrò in classe accompagnata dal signor Direttore.
Ci fecero alzare le mani e togliere di tasca il fazzoletto.
Poi ci fecero delle interrogazioni d’igiene.
Noi abbiamo risposto tutti bene. Io sono stato molto contento che la nostra classe ha fatto buona figura dinanzi alla commissione d’igiene.
Questa mattina la signorina Maestra ci ha ricordato le battaglie di Giuseppe Garibaldi.
Alla guerra del 1859 aveva partecipato anche G. Garibaldi, a capo di numerosi volontari da lui raccolti, che ebbero il nome di Cacciatori delle alpi. Egli anzi era stato il primo a passare il Ticino, e ad entrare in Lombardia, e combattendo nella regione montuosa aveva occupato – Varese – Como – Bergamo – ed altre città.
Ma assai più importante fu l’opera compiuta da Garibaldi nel 1860. Fra le terre italiane rimaste sotto gli antichi dominatori, il regno delle due Sicilie era quello che soffriva di più.
Nell’aprile del 1860 pareva che la Sicilia cominciasse a destarsi e a insorgere.
Garibaldi con l’aiuto di Nino Bixio raccolse circa mille volontari accorsi da ogni parte d’Italia.
Sopra due navi – Piemonte – e – Lombardo – essi partirono la notte dal 5 al 6 maggio da Quarto e sbarcarono l’11 maggio a Marsala. Furono accolti con molto entusiasmo dai popoli Siciliani, mentre alcune milizie borboniche si allontanavano in fretta.
Mentre camminavano nuovi volontari si aggiungevano ai Garibaldini.
A Calatafimi si scontrarono con le truppe borboniche ma le vinsero.
Dalla Sicilia i Garibaldini con Garibaldi entrarono in Napoli e furono dal popolo benedetti come Santi.

10 giugno 1928
Giorni fa un nostro compagno di nome – Galiani, portò in classe un salvadanaio contenente i risparmi suoi e dei suoi fratelli.
Il denaro contenuto nel salvadanaio l’ha dato a beneficio degli alunni gracili della nostra scuola, per mandarli alle colonie.
Io ho pensato che Galiani ha un cuore d’oro verso i poveri bambini Gracili.

*****

Io spero anche in quinta stare colla con la mia Maestra.

15 giugno 1928
In questi giorni tutti gli uomini hanno nella mente un pensiero per il grande volatore delle regione polari – Umberto Nobile.
Anche la nostra Signorina ci ha letto un giornale.
Dapprima Nobile era in comunicazione con la nave – Città di Milano. Ma per cinque giorni la nave non raccoglieva nessuna notizia di Nobile e dei suoi compagni.
Finalmente dopo lunghe angoscie Nobile ha radiotelegrafato alla nave chiedendo soccorso.
Molte nazioni come la Russia, la norvegia (correzione della maestra: Norvegia), l’America hanno reso aiuto fraterno (nota della maestra: ai loro compagni).
Dall’Italia sono partiti dei Generali.
Tutti noi siamo sicuri che i nostri aviatori torneranno salvi in Patria.

21 giugno 1928
L’anno scolastico è terminato, arrivato al suo traguardo rapidamente. La nostra Signorina ci diceva spesso durante l’anno «chi semina bene raccoglierà buoni frutti».
Giulio Andreotti