Umberto Eco, La Stampa 5/5/2013, 5 maggio 2013
ECO: HO SAPUTO DA MIA SORELLA CHE ERO MORTO
«Qualche giorno fa ho annunciato la morte di Dan Brown e ieri sono stato molto contento che sia stata annunciata anche la mia», ironizza Umberto Eco commentando i due falsi tweet diffusi nei giorni scorsi. «Mi ha telefonato mia sorella e mi ha detto: Umberto, hai saputo che sei morto? Era allegra e non le era nemmeno venuto in mente di chiamare trafelata la vedova sconsolata, e questo perché a certe notizie non ci crede più nessuno. Sono contento perché la gente comincerà a non prendere più sul serio tutto quello che trova su Internet o che viene messo su Twitter, tra un po’ a crederci resterà solo Casaleggio...».
Eco, che ha parlato a Torre Pellice dove gli è stata conferita la cittadinanza onoraria, ha insistito molto sul valore dei libri e della cultura, che è anche «capacità di buttare via, di selezionare le informazioni utili e di valore», e si è focalizzato su Internet: «Bisogna educare i giovani a dosare la grande massa di notizie che ricevono, ad avere una sana diffidenza e a controllare le informazioni che leggono, incrociando le fonti». «Dobbiamo guardarci - ha concluso lo scrittore semiologo - dagli eccessi di informazione, perché ci spingono a piluccare qua e là, a restare sulla superficie e alla fine l’elettroencefalogramma è piatto».