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 2013  maggio 07 Martedì calendario

DOVE NASCONO LE TATE

Nonostante sia la patria delle super-nanny e soprattutto di Mary Poppins, i duchi di Cambridge hanno scelto come governante un’italiana, Antonella Fresolone. Al momento non è dato sapere, però, se Kate ha intenzione di venire affiancata da un babysitter quando il real infante verrà alla luce. Forse anche lei è della stessa idea di Lucia Rizzi, in arte tata Lucia del programma televisivo Sos Tata, che più volte ha sottolineato l’importanza del ruolo dei genitori nella crescita, anche nel suo ultimo libro Fate famiglia. «Fino a tre anni mi sono occupata io dei miei figli – racconta la più famosa tata d’Italia – La delega dell’educazione a qualcun altro spesso è sintomo di un genitore così preso dalla propria realizzazione da non riuscire a trasmettere le buone abitudini». Racconta di aver avuto bisogno comunque di un aiuto con i suoi tre figli e di aver scelto la persona adatta col cuore, fidandosi di una donna di mezza età che già le dava una mano nei lavori domestici e che si era sempre dimostrata solare e con un grande spirito materno.
BAMBINAIA ADDIO
Ai giorni nostri, però, sembrerebbe che tali caratteristiche, pur se fondamentali non bastino a caratterizzare la bambinaia perfetta. Lo conferma Marzia Del Prete, presidente della onlus Mom&Woman, che ha studiato un servizio di nanny a domicilio per tutti i suoi associati, disponibile nel Lazio e presto in tutta Italia. «Le nostre tate sono donne qualificate, laureate in psicologia o pedagogia, che noi formiamo gratuitamente al fine di un inserimento nel mondo del lavoro – spiega Marzia Del Prete – Sono preparate a seguire bambini dai 3 mesi ai 15 anni, cercando di sviluppare il pensiero laterale». Tra di loro le più richieste sono quelle madrelingua inglese, che possono arrivare a costare 12 euro all’ora.
Che alle tate si richieda molto e anche di più lo conferma anche Paola Diana, fondatrice del sito nannybutler.com, piattaforma che fa incontrare aiutanti domestici e famiglie aiutando queste ultime nella scelta del maggiordomo o della governante perfetta. «Non mi stupisce – afferma Paola Diana – che i reali britannici abbiano scelto una governante italiana. Le nostre connazionali hanno un approccio da seconda padrona di casa e, come tate, sono più materne e tenere con i bimbi». Grazie al web Nanny&Butler ha clienti in tutto il mondo. Spesso sono famiglie della upper class, che chiedono tate che sappiano sciare o poliglotte con compensi non proprio alla portata di tutti.
LO STIPENDIO
Dati economici alla mano, in effetti, verrebbe proprio da concludere che la regina non sia esattamente di manica larga. La governante di Kate e William guadagnerà 27 mila euro l’anno, mentre dall’Associazione italiana maggiordomi fanno sapere che un direttore di casa di lunga esperienza può arrivare a prendere anche 10 mila euro al mese. «Certo, vive a ritmi forsennati e deve rinunciare alla vita privata», sottolinea Elisa Dal Bosco, presidente dell’Associazione, che organizza anche corsi per aspiranti maggiordomi. Il loro ruolo, ovviamente, è cambiato. Si tratta di uomini, ma anche di donne, che devono avere una cultura ampia, una fedina penale immacolata, essere dotati di grande serietà e di spirito di organizzazione. Vengono istruiti sul galateo della conversazione, sulla mise en place a tavola, su come fare un’ottima valigia o sul protocollo militare o consolare. Alla fine del corso di studi possono ritrovarsi a lavorare in albergo, in aziende o in famiglie, dove, a volte, sono richiesti anche solo per il periodo estivo.
Aspirano a diventare maggiordomo persone dai 22 ai 60 anni, compresi esodati o mamme che vogliono reinserirsi nel mondo del lavoro. La nuova figura è una sorta di assistente personale, che ha, sì, la classica divisa nell’armadio, i guanti in tasca, ma può indossare anche jeans e blazer, guidare un’auto e tenere in mano uno smartphone.