Fabrizio Massaro, Corriere della Sera 05/05/2013, 5 maggio 2013
FOLLA DA STADIO PER BUFFETT IL GURU DI WALL STREET «RIPRESA LENTA, LARGO ALLE DONNE»
Warren Buffett ha potuto aprire ieri la tradizionale assemblea della sua conglomerata, Berkshire Hathaway con alle spalle un’America che seppur lentamente sembra aver imboccato la via stabile della ripresa, come ha dimostrato la disoccupazione in calo al 7,5%. I risultati trimestrali del colosso Usa lo confermano: il primo trimestre 2013 si è chiuso con 4,9 miliardi di dollari di utili, più dei 3,25 dello stesso periodo dell’anno scorso. Musica per i circa 30 mila azionisti che ogni anno affollano lo stadio di Omaha, nel Nebraska, per ascoltare Buffett e il suo vice Charlie Munger in quella che è considerata la «Woodstock del capitalismo»: un’assemblea gestita a metà tra una fiera e uno show, con tanto di video iniziale di Buffett che duetta con il cantante Bon Jovi.
Da sempre, negli Stati Uniti e non solo, i conti di Berkshire Hathaway sono considerati un termometro dell’economica americana: con circa 80 partecipazioni dalle assicurazioni alle ferrovie, alle costruzioni alle vendite retail ai giornali, con dentro quote in giganti come Coca Cola, American Express, Wells Fargo, l’agenzia di rating Moody’s, di fatto il portafoglio della holding è una riproduzione dell’economia a stelle e strisce, in particolare di quella old economy in cui Buffett sa muoversi meglio. E il fatturato gli ha dato ragione, con una crescita del 15% a 43 miliardi di dollari nel trimestre.
La sua visione sullo stato del Paese Buffett l’aveva già anticipata venerdì sera ai media statunitensi: economia e mercato del lavoro Usa continuano a migliorare, ma lentamente, e allo stesso ritmo cresce Berkshire Hathaway «ma senza slanci significativi». Piuttosto Buffett riconosce che parte del merito della ripresa sta nell’immissione di liquidità da parte della Federal Reserve: sarebbe straordinario se la Fed decidesse di ampliare il piano di acquisto di asset per 85 miliardi di dollari al mese, ha aggiunto. La ricetta per far crescere di più gli Usa invece l’ha affidata a un articolo su Fortune, che ha anche diffuso via twitter con il suo account personale appena aperto: «Il Paese ha appena cominciato a dare spazio al potenziale delle donne». E visto che finora è cresciuto con il contributo solo degli uomini, sempre più le donne in posti di eccellenza saranno «la chiave per la prosperità americana».
Considerata l’età di Buffett, 82 anni, e di Munger, 89, il tema della successione ricorre periodicamente. Ma non si tratta della «rottamazione»: tra gli azionisti la preoccupazione è solo che, quando i due decideranno di lasciare, al loro posto arrivi qualcuno altrettanto in grado di far crescere il gruppo. «Siamo saldamente d’accordo» tra i manager su chi dovrebbe essere il prossimo amministratore delegato, ha spiegato Buffett pur senza nominare il prescelto. Nella short list ci sarebbero due top manager come Ajit Jain (che guida il ramo assicurativo) e Matt Rose (ferrovie).
Fabrizio Massaro