Laura Galvagni, Il Sole 24 Ore 3/5/2013, 3 maggio 2013
ASTA TRA QUATTRO BIG ESTERI PER GLI ASSET UNIPOL
Unipol avvia concretamente la procedura di cessione imposta dall’Antitrust, complice il maxi riassetto con Fondiaria-Sai, del pacchetto di premi da 1,7 miliardi di euro. E, per voce dello stesso amministratore delegato, Carlo Cimbri, svela alcuni dei nomi dei soggetti potenzialmente interessati a rilevare l’asset: Allianz, Aviva, Zürich e Cattolica. Anche se quest’ultima pare si sia recentemente sfilata dal processo mentre potrebbe essere ancora in campo Axa. In corsa, in ogni caso, ci sarebbero poco più di una decina di operatori, compresi diversi fondi di private equity, tempo fa si era vociferato di alcuni colossi come le inglesi Permira e Cvc e il gruppo finanziario Apax, e qualche assicuratore internazionale come l’americana Liberty International. Sul valore del pacchetto, che verrà valorizzato in due blocchi (Liguria più alcuni premi della Milano e Sasa più altri premi della Milano) Cimbri, che ieri ha incontrato la stampa estera, ha preferito non sbilanciarsi dicendo che allo stato attuale è «difficile» fare una previsione. Secondo alcune stime, tuttavia, considerati i multipli di settore pari 0,3-0,5 volte i premi, l’incasso potrebbe essere compreso tra i 500 e gli 800 milioni di euro. Riguardo alla tempistica, la tabella di marcia sarebbe piuttosto serrata. Entro la prossima settimana verranno inviati gli information memorandum a tutti i soggetti che hanno manifestato interesse con l’obiettivo di raccogliere le offerte non vincolanti per la prima settimana di giugno. Successivamente, per metà giugno, si intende aprire la data room per ricevere le proposte vincolanti entro fine luglio e chiudere il contratto definitivo tra settembre e ottobre. L’intento, evidentemente, è quello di archiviare le procedura per fine anno. Ossia per quando dovrebbe concludersi la maxi integrazione a quattro. Salvo ulteriori intoppi. Allo stato manca ancora il via libera dell’Ivass che nei prossimi giorni riceverà la documentazione richiesta e che quindi potrà riprendere l’esame del dossier. L’analisi dovrebbe concludersi nelle prime due settimane di luglio.
Recentemente, poi, gli azionisti risparmio di FonSai categoria A hanno fatto intendere che sono pronti a impugnare le delibere di aumento di capitale dello scorso giugno se non si procederà alla conversione dei titoli. Unipol ha fatto capire di essere pronta a valutare la cosa, ma non ora. Non verrà fatto nulla che possa in qualche modo interferire nel progetto di aggregazione già approvato. Di conseguenza, se ne riparlerà a riassetto concluso. D’altra parte, lo stesso Cimbri ha definito in più occasioni la struttura del capitale della galassia FonSai «bizantina». E per questo ha aperto alla possibilità che, a «condizioni economiche eque», al termine dell’integrazione si possa considerare l’eliminazione delle risparmio nel gruppo post-fusione. In caso di fusione a quattro rimarranno le seguenti categorie di azioni: UnipolSai ordinarie, UnipolSai risparmio A, UnipolSai risparmio B (dentro cui vengono concambiate le azioni risparmio della Milano). In caso di fusione a tre (senza la Milano) resteranno le UnipolSai ordinarie, le UnipolSai risparmio A, le UnipolSai risparmio B e la Milano nella versione ordinaria e risparmio. Intanto, in borsa i titoli in odore di conversione sono decollati: le risparmio A di Fonsai hanno chiuso in rialzo dell’11,66%, le B del 6,64% mentre le risparmio della Milano sono salite del 4,74%. Quanto a Unipol da inizio anno il titolo è balzato del 74 per cento.