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 2013  maggio 03 Venerdì calendario

LA GRECIA VENDE LE LOTTERIE DI STATO

È la prima grande privatizzazione greca dall’inizio della crisi del debito sovrano ellenico iniziata nel novembre 2009. L’Agenzia statale per le vendite patrimoniali ha accettato infatti una nuova offerta dal fondo di investimenti Emma Delta per l’acquisto di una quota del 33% in Opap, la società pubblica di scommesse più grande del Paese.
L’equity fund Emma Delta, controllato dal finanziere ceco Jiri Smeich, dal businessman greco George Melissanidis e dal fondo russo Ict Group, ha offerto al Governo di coalizione guidato dal premier conservatore Antonis Samaras 652 milioni di euro, a cui si sommano 60 milioni di dividendo per il 2012, per un totale di 712 milioni di euro complessivi. Una bella cifra, anche se in Grecia non mancano le polemiche e c’è chi parla di svendita. Le critiche non tengono però conto di un clima difficile per operazioni di questo genere.
Nonostante un calo avvenuto l’anno scorso, l’Opap ha conseguito un fatturato di quasi 4 miliardi di euro con un utile di 505 milioni di euro e un rendimento sul patrimonio netto di quasi il 50 per cento. La società ha il monopolio sulle scommesse sportive fino al 2020 e sulle lotterie fino al 2030.
L’italiana Lottomatica ha annunciato di aver raggiunto un accordo per acquisire una quota di minoranza in uno dei fondi di Emma Delta che si sono aggiudicati la gara per la privatizzazione del 33% di Opap.
La società non ha specificato l’entità della partecipazione che Lottomatica vuole acquisire, ma ha detto che «si tratta di un investimento strategico attraverso il quale Lottomatica Group, in qualità di partner industriale, vuole apportare il proprio contributo in termini di know-how ed esperienza maturata a livello internazionale nel campo delle tecnologie, della gestione e del lancio di nuovi prodotti».
Si tratta della «prima grande privatizzazione greca finalmente portata a termine oggi», ha detto il ministro delle Finanze Yannis Stournaras, in un comunicato reso noto ieri ad Atene.
Il Governo del primo ministro Samaras si è impegnato ad accelerare la vendita di asset pubblici per ridurre il peso del debito che è ormai al 160% del Pil. I proventi della vendita della quota di Opap, così come della Depa SA, la società del gas, e della Desfa, l’operatore pubblico della rete-gas, rappresentanto il grosso delle vendite per 2,3 miliardi di euro su cui punta l’a.d. del Fondo statale per le vendite patrimoniali della Grecia Ioannis Emiris, per raggiungere gli obiettivi di quest’anno. In precedenza il Fondo per le privatizzazioni ha avuto una vita turbolenta, con una serie di dimissioni a catena dei suoi amministratori delegati, accusati di non saper raggiungere gli obiettivi prefissati: in realtà i tentativi di cedere asset o partecipazioni di società statali al mercato erano naufragati per le forti opposizioni trasversali al mondo politico greco. Le forze di opposizione, anche nel caso della cessione della società di scomesse Opap, hanno parlato di cifra troppo esigua e hanno attaccato la politica del governo ricordando che le privatizzazioni non possono essere considerate una panacea di tutti i mali di cattiva gestione dei conti del passato.