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 2013  maggio 04 Sabato calendario

BIANCOFIORE E’ GIA’ UN CASO PER LE FRASI OMOFOBE LEI: MI DISCRIMINANO

Paragonata alla malvagia Crudelia De Mon «messa come guardiana dell’allevamento dei cuccioli di dalmata». Una nomina «che non fa ben sperare». Qualcuno già parla di «procedura d’infrazione per transfobia» con richiesta di revoca della nomina. La prima giornata da sottosegretario alle Pari opportunità della fedelissima berlusconiana Michaela Biancofiore passa così, tra le polemiche bipartisan delle associazioni per la difesa dei diritti degli omosessuali, da cui lei cerca di difendersi: «Discriminazione preventiva e ingiustificata».

L’attacco comincia di buon mattino: nel mirino, alcune dichiarazioni rese in passato dalla neo-sottosegretaria, che ieri ha ricevuto dal ministro Josefa Idem anche le deleghe allo sport e alle politiche giovanili. Contraria alle nozze gay, qualche mese fa disse che non si trattava di una priorità per gli italiani. E, riguardo a uomini che frequentano i trans, «qualche piccolo problema di posizionamento sessuale ce l’hanno». Raccontò un episodio: una lesbica una volta fece per darle un bacio sulla guancia di saluto, e lei «istintivamente» si ritrasse: «Mi sono dispiaciuta, ma quando si è etero un abbraccio gay mette in imbarazzo». E anche se a conclusione di quel racconto disse «oggi ho cambiato completamente idea», queste affermazioni pesano come piombo, oggi che ha in mano la delicatissima delega delle pari opportunità. «Presunte dichiarazioni fuori contesto e malamente estrapolate», reagisce lei: ma intanto la galassia di movimenti gay si è messa in moto.

La sua nomina «sarebbe come dare il premio per l’emancipazione a Khamenei o il Nobel per la Pace a Kim Jongun», attacca Enrico Oliari, presidente di GayLib: a lui la sottosegretaria riserva una risposta ad hoc, tramite Huffington Post, «è un ex Msi/An appartenente alla corrente del mio peggior avversario politico». Ma non è il solo ad alzare il tiro: dal deputato di Sel Alessandro Zan, esponente del movimento gay («una scelta infelice» la sua nomina) al collega del Pd Scalfarotto, da Arcigay a Arcilesbica all’Associazione Maschile plurale. Reagisce anche la filosofa Michela Marzano, studiosa schierata dalla parte dei nuovi diritti, eletta con il Pd, per augurarsi «posizioni europee non solo nel campo economico ma anche in tema di diritti».

La Biancofiore risponde con una nota, si dispiace «che questi attacchi siano provenuti soprattutto da parte di coloro che si professano campioni di tolleranza e rispetto». Ma, garantisce, «sarò sopra le parti e porterò avanti i diritti civili di tutti». Le associazioni gay, dice all’Huffington Post, «ancora non mi conoscono quindi prima vedano i fatti» e comunque «mi atterrò alla linea politica del ministro». In fondo, anche sulla Carfagna ci furono proteste: fino a quando si riconciliò scusandosi per i passati, e superati, pregiudizi.