Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2013  maggio 03 Venerdì calendario

CASTA ALLA BAVARESE


La Baviera felice ha un problema di casta dagli appetiti "italiani". Ha appena scoperto che uno dei suoi personaggi più famosi e conosciuti faceva il furbetto col fisco. Due scandali connessi perché chiamano in causa, seppur a diverso titolo, la Csu, il partito dei cristiano sociali al potere nel Land dal 1962, alleato a Berlino della Cdu della cancelliera Angela Merkel. Due scandali dirompenti perché il 15 settembre, una settimana prima delle politiche nazionali, nella regione federale più grande di Germania, capoluogo Monaco, si vota per il rinnovo delle cariche locali.
Procediamo con ordine. Sta andando a ruba e creando enorme scalpore un libro inchiesta, "I servitori di se stessi", eloquente fin dal titolo. Lo ha scritto il costituzionalista Han Herbert von Arnim, famoso docente all’università di Speyer, che spiega: «Altro che regione modello. La Baviera ha il primato nazionale dei finanziamenti poco trasparenti a partiti e a politici». La sua è un’impietosa analisi che, cifra dopo cifra, illustra come vengano dissipate le finanze pubbliche. Qualche esempio per bocca dell’autore: «Nessun ministro o sottosegretario in Germania guadagna come un bavarese. Tra stipendio-base,12.658 euro, e rimborsi, un segretario di Stato a Monaco arriva a 19.116 euro mensili». Che sono 7 mila euro in più di un premier nello Schleswig-Holstein, 4 mila in più del premier in Bassa-Sassonia o in Assia. E non è il tetto massimo. Markus Söder, 46 anni, l’assessore alle Finanze di Monaco, grazie ad altre prebende e privilegi propri del suo dicastero, supera i 21 mila euro: poco meno dei 25 mila che spettano alla cancelliera Angela Merkel.
Le storture del "Sistema-Baviera" aumentano quando si spulcia nei conti dei finanziamenti ai partiti e ai gruppi parlamentari. «Alla voce sovvenzioni alle frazioni parlamentari», incalza von Arnim, «la casta politica bavarese batte altri record». Contro quella che si considera normalmente la moralità tedesca, la Csu nel 2010 ha ricevuto 9,61 milioni in finanziamenti statali diretti (i socialdemocratici della Spd 1,73, e i Verdi 1,17 milioni). E altri 4, 5 milioni di milioni sono piovuti nelle tasche dei 92 consiglieri.
Nonostante la Corte dei Conti bavarese abbia provato più volte a chiedere la riduzione delle laute sovvenzioni ai politici di Monaco, la tendenza non si è invertita. Quest’anno i 187 consiglieri del Laender e i loro gruppi hanno incassato 15,3 milioni contro i 7,4 della Bassa Sassonia, i 7,5 dell’Assia e gli 8 dellaTuringia. Non solo. Per il 2014 i partiti bavaresi hanno già previsto aumenti anche per i loro numerosi portaborse. Un collaboratore di un politico bavarese può guadagnare sino a 9.773 euro mensili. Commenta von Arnim: «In vista del voto di settembre ai portaborse in Baviera sono giunti aumenti del 39 per cento». Il costo totale per il contribuente sarà di 21,5 milioni.
Proprio a causa di sprechi come quello di Monaco anche in Germania si è cominciato a parlare di tagli alle giunte regionali e di riduzione degli stipendi degli assessori. Per Wolfgang Böhmer, ex premier della Cdu in Sassonia, quello del politico regionale «non è un lavoro full-time», ma un incarico da retribuire, com’è prassi al Senato di Amburgo, con un minimo mensile. Gli assessori della giunta anseatica oggi guadagnano 2.500 euro mensili; il rimborso-spese dei consiglieri ad Amburgo è di 350 euro mentre a Monaco arriva a 3.214 mensili, ennesimo record nazionale.
Il secondo scandalo riguarda Uli Hoeness, 61 anni, eroe del calcio, presidente del Bayern Monaco e già geniale centrocampista della Nazionale vincitrice dei Mondiali del 1974. Che c’entra con la Csu e, più in generale, col governo di Monaco? Intanto è amico stretto del potente Horst Seehofer che della Csu è presidente oltre ad essere premier della Baviera. E poi è confidente e partner in interessi della cancelliera Merkel, tanto che insieme l’anno scorso hanno patrocinato un’iniziativa per lo sport. I suoi legami con la casta, insomma, sono strettissimi. Ora Hoeness è indagato dalla magistratura per aver depositato, in barba al fisco tedesco, ben 20 milioni nelle banche svizzere (è a piede libero dietro pagamento di una cauzione di 5 milioni). La stessa Merkel si è detta «molto delusa» per il comportamento fraudolento della star del calcio che si era sempre presentato come un severo moralista in fatto di fisco.
Le due vicende possono influire sul voto di settembre. La Csu nel 2008 aveva avuto il 43,4 per cento dei voti, un crollo del 17 per cento rispetto ai dati precedenti, che le aveva fatto perdere la maggioranza assoluta, ma mantenere comunque il potere. C’è chi pronostica adesso un ribaltone storico dopo 50 anni di dominio ininterrotto. Ma pare difficile. Lo sfidante socialdemocratico dell’attuale presidente della Bavaria, Horst Seehofer, è il sindaco di Monaco Christian Ude che, stando ai sondaggi, per il momento gode solo del 20 per cento delle preferenze.
Gli scandali peseranno pure, ma ci sono pur sempre i risultati della "Baviera felice" ad aiutare la maggioranza. La regione ha il reddito pro capite più alto di tutta la Germania, la disoccupazione è al 4 per cento, quasi fisiologica, e il Land si conferma come il cuore industriale del Paese, con le centrali della Siemens, della Bmw e dell’Audi. Una sua cittadina, Fürtu, è la prima in Germania per il minor numero di reati commessi. L’università di Monaco, la Ludwig-Maximilian, è considerata la migliore tra tutte le università tedesche.Tutti questi primati faranno dimenticare gli enormi privilegi della casta?